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Cos’è e come funziona l’inclisiran, il nuovo farmaco che dimezza il colesterolo con due dosi l’anno

Indicato per abbassare i valori di colesterolo “cattivo”, il medicinale ha ottenuto il via libera alla rimborsabilità da parte dell’AIFA.
A cura di Valeria Aiello
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A quasi due anni dall’approvazione, l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha dato il via libera alla rimborsabilità per inclisiran, un farmaco innovativo, in grado di dimezzare i livelli di colesterolo a bassa densità (LDL-C, il cosiddetto colesterolo “cattivo”), principale causa dell’aterosclerosi, la patologia vascolare più diffusa al mondo e responsabile di eventi coronarici e cerebrovascolari acuti (come l’infarto miocardico e l’ictus cerebrale). I benefici del farmaco, indicato negli adulti con ipercolesterolemia primaria o dislipidemia mista (affezioni che causano livelli elevati di grassi nel sangue, compreso il colesterolo), sono stati documentati in tre studi clinici di fase 3 da cui sono emerse riduzioni significative dei livelli di colesterolo LDL nei pazienti che hanno assunto il farmaco. In particolare, il trattamento – che si somministra con iniezioni sottocutanee – ha evidenziato un’efficacia di oltre il 50% rispetto al placebo, con effetti collaterali principalmente associati alle reazioni nel sito di iniezione (quali dolore, arrossamento ed eruzione cutanea). Ma cos’è esattamente l’inclisiran e come agisce questo farmaco anti-colesterolo?

Inclisiran, cos’è e come agisce il farmaco che dimezza il colesterolo “cattivo”

Inclisiran è il nome del principio attivo del medicinale, commercializzato in Italia con il nome di Leqvio e sviluppato dalla multinazionale farmaceutica svizzero-americana Novartis. Si tratta di un agente terapeutico a base di piccoli Rna interferenti (siRNA, small interfering RNA) in grado di ridurre la sintesi epatica della proteina PCSK9, un enzima che regola la degradazione dei recettori per il colesterolo LDL sulla superficie delle cellule del fegato. In altre parole, limitando la produzione di PCSK9, il trattamento aumenta la capacità del fegato di assorbire il colesterolo LDL, portando di conseguenza a una riduzione dei livelli di colesterolo LDL nel sangue.

Come avviene la somministrazione e quali sono i benefici del farmaco anti-colesterolo

Inclisiran in Italia è indicato, in aggiunta a una dieta a basso contenuto di grassi, in associazione a una statina (un medicinale che abbassa il colesterolo) o una statina con altre terapie ipolipemizzanti quando la dose massima della statina non riduce in misura sufficiente i livelli di colesterolo. Può anche essere usato in associazione con altre terapie ipolipemizzanti o in monoterapia in pazienti che non possono assumere statine.

Il farmaco viene somministrato con due iniezioni l’anno, tramite iniezione sottocutanea, di solito nella pancia ma anche nella parte superiore del braccio o della coscia. Dopo la prima iniezione, la dose successiva è somministrata dopo 3 mesi e in seguito ogni 6 mesi. Il medicinale può essere ottenuto soltanto con prescrizione medica e la sua somministrazione viene effettuata da un operatore sanitario.

Si tratta di un’innovazione terapeutica che riteniamo abbia il potenziale per superare le attuali sfide all’aderenza e persistenza alla terapia, in quanto il nuovo farmaco comporta anche un vantaggio in termini di posologia rispetto ai farmaci già disponibili, grazie alla somministrazione sottocutanea su base semestrale” ha dichiarato Furio Colivicchi, presidente dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco).

Siamo orgogliosi di portare oggi questa innovazione ai pazienti che soffrono di ipercolesterolemia – ha aggiunto Valentino Confalone, amministratore delegato di Novartis Italia –. Le patologie cardiovascolari rappresentano un ambito dove c’è un bisogno insoddisfatto ancora molto significativo e dove abbiamo una legacy di 30 anni. Proprio in virtù di questa legacy, continuiamo a investire nella ricerca per trovare soluzioni sempre più innovative, come ad esempio i siRna che sono in grado di agire “a monte”, interferendo cioè con la produzione di proteine che causano le malattie. Oggi questa tecnologia è applicata all’ipercolesterolemia, ma prevediamo in futuro di impiegarla anche nel trattamento di altre patologie”.

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