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Come riconoscere la vespa velutina, il calabrone asiatico mangiatore di api che sta invadendo l’Italia

L’insetto asiatico si distingue dalle zampe con la punta gialla e dall’addome scuro, con un’ampia banda gialla verso l’estremità: è una specie aliena invasiva che rappresenta un serio pericolo per le nostre api. In Liguria, dove il primo esemplare è stato individuato nel 2012, è partita la sperimentazione delle “arpe elettriche” per difendere gli alveari e gli apicoltori della Regione.
A cura di Valeria Aiello
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Un esemplare di vespa vetulina (calabrone asiatico) / Credit: Wikipedia
Un esemplare di vespa vetulina (calabrone asiatico) / Credit: Wikipedia

La vespa velutina, più conosciuta come calabrone asiatico, è solo una delle tante specie aliene invasive che si stanno diffondendo a ritmi senza precedenti, rappresentando una grave minaccia per la biodiversità e gli ecosistemi. Originaria del sud-est asiatico ed ampiamente diffusa in India, Indocina e Cina, la vespa velutina è stata accidentalmente introdotta nel sud della Francia nel 2004, probabilmente con merci di origine cinese, e da lì ha rapidamente colonizzato gran parte del Paese, diffondendosi in Spagna nel 2010, e poi in Portogallo, Belgio, Olanda, Germania e Gran Bretagna. In Italia, il primo esemplare adulto è stato identificato nel 2012 in Liguria, a Loano. Successivamente, la presenza della vespa velutina è stata segnalata anche in Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana.

Come le altre vespe diffuse in Europa, mostra un comportamento discretamente aggressivo nei confronti dell’uomo: il problema principale risiede tuttavia nella sua pericolosità per le api, che sono il suo alimento preferito. La vespa velutina è infatti un’abilissima predatrice di api ma, mentre nel suo territorio di origine, le api hanno adottato comportamenti validi a combattere i suoi attacchi, questo non avviene in Europa, dove questo imenottero minaccia seriamente l’esistenza delle comunità apiarie.

Come si riconosce la vespa velutina (calabrone asiatico)

La vespa velutina è simile al nostro calabrone (vespa crabro) ma si distingue per le zampe con la punta gialla (a cui deve il nome di calabrone a zampe gialle) e per l’addome scuro, che presenta un’ampia banda gialla verso l’estremità.

Vespa velutina, sottospecie nigrithorax / Credit: Wikipedia
Vespa velutina, sottospecie nigrithorax / Credit: Wikipedia

Le operaie di vespa velutina sono mediamente lunghe dai 20 ai 30 millimetri, mentre la regina può avere dimensioni superiori e raggiungere i 35 millimetri. I maschi si distinguono dalle operaie e dalle regine per l’assenza del pungiglione e per le antenne di maggiori dimensioni.

Minaccia le api e l’apicoltura

L’insetto asiatico è una minaccia per le nostre api in quanto è un abilissimo predatore di questi imenotteri. In Europa, in partivespacolare, dove le api non conoscono i comportamenti adottati dalle specie apiarie del sud-est asiatico per contrastare i suoi attacchi, la diffusione della vespa velutina rappresenta un pericolo concreto per le api e l’apicoltura.

In Italia, dall’identificazione del primo esemplare adulto a Loano (Savona) nel 2012, l’insetto si è diffuso in diverse altre aree della Liguria e, successivamente, anche in Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana.

Per contrastare la presenza della vespa velutina, in Liguria è partita la sperimentazione delle “arpe elettriche”, dei dispositivi simili a telai di forma rettangolare, attraversati da fili elettrici disposti a una distanza di circa 2 cm, nei quali passa una corrente. Sviluppati in Spagna dal 2012, questi dispositivi sono un deterrente per gli insetti che, entrando  in contatto con i fili elettrici, ricevono una scarica che li paralizza, senza necessariamente ucciderli. Il dispositivo è dotato di una batteria, un orologio e un pannello fotovoltaico che garantisce l’autonomia e consente l’utilizzo anche in aree remote.

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