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Febbre Dengue

Come funziona il vaccino anti Dengue in arrivo in Italia: 82 casi nel 2023, rischi in crescita

A causa del boom di casi di febbre Dengue, in particolar modo in Brasile e Argentina, l’Italia ha deciso di rafforzare i controlli in porti ed aeroporti e fare scorte di vaccino. Nel nostro Paese ne sono stati approvati due nel 2023: il Dengvaxia e il Qdenga. Ecco come funzionano.
A cura di Andrea Centini
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La diffusione della febbre Dengue continua a crescere nel mondo e anche in Italia si inizia a correre ai ripari. Oltre all'innalzamento del livello di allerta in porti e aeroporti da parte del Ministero della Salute, per prevenire l'arrivo accidentale della zanzara della febbre gialla (Aedes aegypti) – il principale vettore del virus che provoca la malattia -, stanno per essere distribuite le prime scorte del vaccino. In Italia ne sono stati approvati due: Dengvaxia e Qdenga. Tra le prime strutture a ricevere le dosi nel nostro Paese figura l'Istituto Nazionale Malattie Infettive (INMI) “Lazzaro Spallanzani” di Roma, dove saranno disponibili a partire dalla penultima settimana di febbraio 2024.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha inserito la febbre Dengue tra le dieci minacce alla salute globale a causa dell'incremento significativo dei casi, che recentemente hanno raggiunto numeri record in Sud America. Basti pensare che, all'inizio del nuovo anno, le infezioni sono letteralmente quadruplicate in Brasile, passando dalle circa 130.000 del 2023 a oltre mezzo milione nel 2024 (nel medesimo intervallo temporale). Anche in Argentina è in corso un'epidemia esplosiva. Proprio per scongiurare l'approdo degli insetti vettori nel nostro Paese si è deciso di potenziare i controlli nei punti di approdo dei viaggiatori, rimpinguando al contempo le scorte del vaccino. Il Qdenga e il Dengvaxia sono prodotti dalla casa farmaceutica giapponese Takeda; il primo era stato approvato in Italia a febbraio 2023, il secondo a settembre. Ecco come funzionano.

Il Dengvaxia è un vaccino vivo e attenuato tetravalente, di tipo chimerico ricombinante. La sua struttura si basa infatti sul sierotipo del virus dengue di tipo 2 (DENV2), abbracciando al contempo anche le componenti di DENV1, DENV3 e DENV4. Si tratta dei quattro sierotipi del virus Dengue responsabili dell'infezione nell'uomo, pertanto i vaccini offrono un'immunizzazione a spettro completo per prevenire la malattia grave. Il Qdenga è prodotto in cellule Vero attraverso la tecnologia del DNA ricombinante, contiene organismi geneticamente modificati (OGM) ed è anch'esso tetravalente, efficace contro tutti e quattro i sierotipi del virus.

Poiché non esistono farmaci antivirali specifici contro la febbre Dengue, il vaccino è un'arma estremamente preziosa per prevenire le conseguenze più gravi della condizione. Come indicato dall'OMS, nella maggior parte dei casi (80 percento) l'infezione è asintomatica o si manifesta con sintomi lievi, mentre nel restante20 percento può scatenare febbre emorragica, shock, insufficienza multiorgano, distress respiratorio e altre condizioni potenzialmente fatali. La febbre Dengue, conosciuta anche come "febbre delle ossa rotte" o "rompiossa" a causa degli intensi dolori alle ossa e articolari, è mortale nell'1 percento dei casi.

Come indicato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) in un documento, il vaccino Dengvaxia si basa su polvere liofilizzata (di colore bianco) e solvente per sospensione iniettabile. È approvato per i soggetti tra i 6 e i 45 anni. La posologia prevede tre dosi da 0,5 millilitri, da somministrare a intervalli di 6 mesi l'una dall'altra. “L’immunizzazione deve essere effettuata mediante iniezione sottocutanea preferibilmente nella parte superiore del braccio, nella regione del deltoide”, spiega l'AIFA, aggiungendo che il vaccino non deve essere somministrato tramite iniezione endovascolare. È interessante notare che questo vaccino deve essere utilizzato solo nei soggetti che sono stati già infettati dal virus Dengue, una condizione che va dimostrata attraverso indagini sierologiche. La ragione risiede nel fatto che il vaccino aumenta il rischio di Dengue grave e ricovero ospedaliero in chi non era stato esposto al patogeno.

Il Qdenga, specifica l'AIFA in un altro documento, è invece approvato per tutti i soggetti di età superiore ai 4 anni e si basa su due dosi (a 3 mesi di distanza l'una dall'altra) da 0,5 millilitri. Deve essere iniettato per via sottocutanea e non endovascolare, intradermica o intramuscolare. È controindicato per ipersensibili agli eccipienti, donne in gravidanza, donne che allattano al seno, soggetti fragili con immunodeficienza. A differenza del Dengvaxia non deve esserci stata una precedente esposizione al patogeno.

La febbre Dengue al momento è endemica in oltre un centinaio di Paesi, in particolar modo delle Americhe e del Sud Est asiatico, ma il virus, trasmesso da zanzare del genere Aedes, provoca focolai localizzati anche nelle aree temperate dove sono presenti gli insetti vettori. In Italia è molto diffusa la zanzara tigre (Aedes albopictus), anch'essa in grado di trasmetterlo. Nel 2023, come indicato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), nel nostro Paese sono stati diagnosticati 82 casi: 41 nella provincia di Lodi, 38 a Roma, 1 ad Anzio e 2 a Latina. I focolai localizzati sono generalmente innescati da viaggiatori che rientrano infetti da Paesi dove la malattia è endemica; le zanzare li pungono mentre l'infezione è ancora in corso e così sono in grado di diffondere il virus localmente. A causa del cambiamento climatico c'è il rischio che possa approdare in Italia anche la zanzara della febbre gialla, il principale vettore della Dengue, anche per questo è fondamentale avere scorte di vaccino e approntare misure di controllo agli aeroporti, come evidenziato a Fanpage.it dal virologo Fabrizio Pregliasco.

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