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Come funziona il bunker sotterraneo dove la Finlandia seppellisce le scorie nucleari

Il deposito permanente, chiamato “Onkalo” (che significa “cavità” in finlandese), si trova a 450 metri di profondità all’interno del substrato roccioso dell’isola di Olkiluoto, vicino a una delle centrali nucleari del Paese: è il primo sito di stoccaggio geologico per rifiuti ad alta radioattività.
A cura di Valeria Aiello
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Uno dei tunnel di Onkalo, il primo sito di stoccaggio geologico per rifiuti nucleari ad alta attività radioattiva / Credit: Posiva
Uno dei tunnel di Onkalo, il primo sito di stoccaggio geologico per rifiuti nucleari ad alta attività radioattiva / Credit: Posiva

In Finlandia, un bunker sotterraneo custodirà per migliaia di anni le scorie nucleari ad alta radioattività. Si chiama “Onkalo” (che significa “cavità” in finlandese) e si trova a 450 metri di profondità all’interno del substrato roccioso dell’isola di Olkiluoto, nel sud-ovest del Paese, a pochi chilometri dalla centrale nucleare di Olkiluoto, nel comune di Eurajoki, la più potente d’Europa. La centrale ospita tre reattori, che si trovano uno accanto all’altro lungo la costa, con il terzo che è stato avviato quest’anno e, in totale, insieme ad altri due reattori a Loviisa, sulla costa meridionale, producono oltre il 40% del fabbisogno elettrico finlandese.

La produzione di elettricità sfruttando il nucleare non genera emissioni di CO2, ma presenta il grande svantaggio dello smaltimento dei rifiuti nucleari ad alta radioattività. L’AIEA stima che a livello globale ci siano circa 260.000 tonnellate di combustibile nucleare esaurito in depositi temporanei, la maggior parte in impianti di stoccaggio provvisori in superficie, mentre il resto si trova in fusti di cemento e acciaio, chiamati dry casks. La sola Finlandia possiede circa oltre il 10% dei questi rifiuti che, senza una soluzione a lungo termine, continueranno ad accumularsi, rappresentando non solo un’eredità inaccettabile per le generazioni future ma anche un enorme rischio, perché i depositi in superficie sono suscettibili a incidenti, perdite o disattenzioni nel corso dei millenni in cui le scorie rimangono pericolose.

Onkalo, il bunker sotterraneo per il deposito delle scorie radioattive

Un’alternativa allo stoccaggio temporaneo di superficie è il deposito dei rifiuti nucleari in profondità, all’interno di siti geologici stabili. Dopo decenni di ricerche, nel 2000 la Finlandia ha individuato nel substrato roccioso dell’isola di Olkiluoto il sito più adatto per la realizzazione di questo tipo di impianto, la cui costruzione è iniziata nel 2004 sotto la gestione della Posiva, una società di proprietà di due produttori di energia nucleare in Finlandia, Fortum e TVO. Una volta completato, Onkalo consisterà in tunnel sotterranei di 50 km di lunghezza in un’area di circa 2 km2, dove si prevede che l’uranio esaurito inizierà ad essere interrato a partire dalla metà di questo decennio.

Una delle cavità in cui verranno seppelliti i fusti in rame e ghisa contenenti l'uranio esaurito / Credit: Posiva
Una delle cavità in cui verranno seppelliti i fusti in rame e ghisa contenenti l'uranio esaurito / Credit: Posiva

Secondo i geologi, il substrato roccioso di Onkalo è rimasto per lo più stabile negli ultimi miliardi di anni, anche se ci sono prove di terremoti durante gli ultimi 10.000 anni, quando massicci ghiacciai si ritirarono alla fine dell’ultima era glaciale. Tuttavia, gli scienziati di Posiva non si aspettano terremoti significativi fino a dopo la prossima era glaciale, perché la cavità si trova tra due zone di faglia parallele, distanti circa 800 metri, dove se dovesse verificarsi un terremoto, il sisma avverrebbe lungo le linee di faglia esistenti e non nella zona intermedia dove Onkalo è collocato.

Come funziona il deposito geologico di profondità di Onkalo

Il deposito si basa sul concetto di smaltimento “KBS-3” sviluppato dalla Società svedese per la gestione del combustibile e dei rifiuti nucleari (SKB), in stretta collaborazione con Posiva. Il metodo prevede tre barriere protettive intorno alle scorie nucleari, di cui la più esterna è rappresentata dal substrato roccioso del sito che, nel caso di Onkalo, è costituito principalmente da gneiss, una roccia dura formatasi a temperature e pressioni elevate. Le altre due barriere protettive sono i fusti in rame e ghisa, all’interno dei quali verrà sigillato il combustibile esaurito, e la betonite, un’argilla molto antica con proprietà assorbenti, che servirà a riempire le cavità all’interno di cui verranno posizionati i fusti.

Operatori al lavoro in uno dei tunnel di Onkalo / Credit: Posiva
Operatori al lavoro in uno dei tunnel di Onkalo / Credit: Posiva

Lo smaltimento comporterà un processo a più fasi, a partire dall’incapsulamento delle scorie all’interno dei fusti, che avverrà in una stanza con pareti in acciaio inossidabile circondata da muri di cemento spessi 1,3 metri dove, riporta Science, alcuni robot tratteranno i rifiuti, sigillandoli all’interno dei contenitori di ghisa annidati all’interno dei fusti di rame. “L’argon verrà iniettato nell’intercapedine tra i due contenitori, per fornire un’atmosfera inerte, e il fusto di rame verrà saldato e chiuso”.

Posiva stima che Onkalo conterrà un totale di 5.500 tonnellate di rifiuti radioattivi e che ci vorranno 100-120 anni prima che il deposito sia pieno. A quel punto l’intera struttura verrà sigillata con altra betonite e cemento, confinando i fusti che, si spera, resteranno indisturbati per almeno 100.000 anni, con il loro letale contenuto radioattivo isolato dal mondo esterno.

Lo stesso metodo verrà utilizzato in quello che, dopo Onkalo, sarà un secondo deposito geologico di profondità per immagazzinare il combustibile nucleare esaurito, che sarà realizzato in Svezia, vicino alla centrale nucleare Forsmark di Vattenfall, nel comune di Östhammar, a nord di Stoccolma. Anche Regno Unito, Stati Uniti e Canada stanno valutando soluzioni simili.

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