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Cala la mortalità per cancro in Europa, ma più decessi fra le donne per tumori a polmoni e pancreas

Uno studio italiano prevede un calo dei tassi di mortalità per tutti i tumori nella UE, ma si stima un aumento dei decessi fra le donne per cancro al pancreas e ai polmoni.
A cura di Andrea Centini
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Nei Paesi dell'Unione Europea (UE) per il periodo compreso tra il 2018 e il 2023 gli scienziati stimano un significativo calo dei tassi di mortalità per cancro sia negli uomini che nelle donne. Per i primi la riduzione attesa è del 6,5 percento, mentre per le seconde è del 3,7 percento. Nonostante questa previsione positiva, che riguarda tutte le forme di neoplasie mortali, per le donne italiane, francesi e spagnole secondo gli esperti si registrerà un incremento nei decessi per due specifiche malattie oncologiche: il cancro al polmone e al pancreas. Sono solo alcuni dei risultati emersi da un'importante studio previsionale basato sui dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dei database Eurostat, che abbracciano un periodo compreso tra il 1970 e il 2018.

A condurre l'indagine è stato un team di ricerca italiano guidato da scienziati del Dipartimento di Scienze Cliniche e Salute Pubblica dell'Università “La Statale” di Milano e del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell'Università di Bologna, che hanno collaborato con i colleghi del Centro per le cure primarie e la salute pubblica (Unisanté) dell'Università di Losanna (Svizzera) e dello Stony Brook Cancer Center dell'Università Sony Brook di New York. I ricercatori, coordinati dai professori Carlo La Vecchia ed Eva Negri, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto un'approfondita analisi statistica.

Per il 2023 sono stati previsti circa 1,3 milioni di morti per cancro nei 27 Paesi Unione Europa e 172mila nel Regno Unito, che corrispondono a tassi standardizzati per età (ASR) di 123,8 decessi ogni 100mila uomini e 79,3 decessi ogni 100mila donne. Il calo della mortalità risultante, come indicato, è del 6,5 percento negli uomini e del 3,7 percento nelle donne (rispetto al 2018). I ricercatori hanno determinato che complessivamente tra il 1989 e il 2023 sono stati evitati oltre 5,8 milioni di morti per tumori rispetto ai tassi più elevati registrati nel 1988. Complessivamente, anche se ci sarà una riduzione nei tassi di mortalità per cancro, si verificherà comunque un aumento dei decessi in termini assoluti a causa dell'invecchiamento della popolazione.

Sebbene la riduzione dei tassi stimata riguarda praticamente tutte le principali forme tumorali, compresi big killer come il cancro al colon-retto, al seno e alla prostata, si prospettano alcuni dati in controtendenza. Il tasso di mortalità del cancro al pancreas, ad esempio, pur risultando stabile negli uomini (8,2 decessi ogni 100mila) aumenterà tra le donne del 3,4 percento (5,9 decessi ogni 100mila), così come aumenterà quello del cancro al polmone, sebbene tenda a stabilizzarsi. Secondo gli autori dello studio la mortalità per carcinoma polmonare nelle donne aumenterà del 14 percento in Francia, del 5,6 percento in Italia e del 5 percento in Spagna. Buona parte del successo nella prevenzione / riduzione delle morti risiede nei risultati della lotta contro il fumo, ma gli scienziati sottolineano che si potrebbero ottenere risultati migliori, in particolar modo per le donne, come mostrano le proiezioni sopraindicate.

“I progressi nel controllo del tabacco si riflettono nelle tendenze favorevoli del cancro al polmone, ma si potrebbe fare di più in questo senso, in particolare tra le donne, poiché i tassi di mortalità per cancro al polmone continuano ad aumentare tra di esse. Nessun decesso per cancro ai polmoni è stato evitato nelle donne, sia nell'UE-27 che nel Regno Unito, durante il periodo tra il 1989 e il 2023”, ha dichiarato in un comunicato stampa il professor La Vecchia. “Anche il cancro al pancreas è motivo di preoccupazione, poiché i tassi di mortalità per questa malattia non diminuiranno tra gli uomini e aumenteranno del 3,4% nelle donne nell'UE e del 3,2% nelle donne nel Regno Unito. Il fumo può spiegare da circa un quarto a un terzo di questi decessi e le donne, in particolare nelle fasce di età media e anziana, non hanno smesso di fumare prima degli uomini”, ha aggiunto l'esperto.

Nonostante queste problematiche, gli scienziati sottolineano che per il futuro potrebbe prospettarsi un'ulteriore riduzione dei tassi di mortalità del 35 percento entro il 2035. Il professor La Vecchia sottolinea l'importanza di contrastare "la crescente epidemia di sovrappeso, obesità e diabete, il consumo di alcol e le infezioni", oltre a migliorare gli screening, la diagnosi precoce e i trattamenti. I ricercatori affermano ad esempio che la tomografia computerizzata a bassa dose (TC) potrebbe ridurre i decessi per cancro ai polmoni fino al 20 percento. I dettagli della ricerca “European cancer mortality predictions for the year 2023 with focus on lung cancer” sono stati pubblicati sulla rivista Annals of Oncology.

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