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Bambino “vampiro” sepolto e bloccato al suolo con un lucchetto per impedirne il risveglio

Un bambino di 5-7 anni è stato sepolto a faccia in giù e con un lucchetto per bloccarlo al suolo e impedirgli di “risvegliarsi”. Nello stesso “cimitero degli esclusi” del XVII secolo era stata trovata una donna con una falce all’altezza della gola, per tagliarle la testa nel caso si fosse alzata. Secondo gli archeologi sono trattamenti speciali per persone sgradite, accusate di essere vampiri o altre creature malvagie legate alla superstizione dell’epoca.
A cura di Andrea Centini
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Due sepolture nel "cimitero degli esclusi" in Polonia. Credit: Warsaw Mummy Project Human / Facebook
Due sepolture nel "cimitero degli esclusi" in Polonia. Credit: Warsaw Mummy Project Human / Facebook

In un cimitero polacco del XVII secolo sono stati trovati i resti di un bambino sepolto a faccia in giù e bloccato al suolo con una sorta di lucchetto. Secondo gli studiosi che l'hanno scoperto, questo metodo di sepoltura aveva una ragione ben precisa: impedire che il bambino potesse risvegliarsi dalla tomba e tornare nel mondo dei vivi per perseguitarli. Questa spiegazione da film horror non deve stupire, dato che all'epoca, soprattutto nei Paesi dell'Est Europa, erano diffuse le credenze su vampiri e zombie in grado di risvegliarsi per seminare il panico nei villaggi. Del resto il bambino – con un'età stimata tra i cinque e i sette anni – non è assolutamente il primo ad aver subito un trattamento del genere.

Solo a un paio di metri di distanza dal suo luogo di sepoltura, infatti, nel 2022 lo stesso team di ricercatori dell'Università Nicolaus Copernicus (Polonia) della città di Toruń aveva trovato la tomba di una "donna vampiro", anch'essa bloccata al suolo con un lucchetto fissato all'alluce sinistro. Fu seppellita anche una sorta di falce puntata all'altezza del collo, che le avrebbe tagliato la testa nel caso in cui avesse provato a rimettersi in piedi dall'eterno riposo. Altri scheletri dell'epoca sono stati trovati con simili lame fissate sotto la testa.

Secondo gli archeologi coordinati dal professor Dariusz Poliński quello trovato nel villaggio di Pień, non distante dalla città di Ostromecko, non è un cimitero qualsiasi, ma una sorta di “cimitero degli esclusi”, un luogo di sepoltura dove confinare persone non gradite e delle quali si aveva paura, anche (e forse soprattutto) da morte. Non si può escludere che coloro che vi riposano possano essere stati tutti uccisi prima della sepoltura, per una malformazione, una malattia, un comportamento ritenuto sospetto che avrebbe alimentato la superstizione e le credenze su vampiri e zombie assetati di sangue. Il cimitero non è infatti menzionato in alcuna mappa e non è riportato nei manoscritti. Come se volesse essere tenuto segreto, per essere dimenticato da tutti.

“Questo è tipico dei cimiteri dove le persone escluse da una determinata comunità venivano sepolte non solo da vive, ma anche dopo la morte – si trovavano oltre le abitazioni, oltre le mura cittadine, distanti da strade e pascoli, in luoghi non frequentati”, ha dichiarato in un post su Facebook il professor Poliński. “Sembra che, visto il gran numero di tombe atipiche, con tracce di strane pratiche, che evidentemente indicano che il defunto era temuto, possiamo presumere che qui abbiamo a che fare anche con un cimitero degli esclusi”, ha chiosato l'esperto.

Tra le altre tombe insolite di cui parla l'archeologo c'è anche quella di una donna incinta, con i resti del feto deceduto con lei. In questo caso la tomba non era in un terreno morbido e sabbioso, che facilita lo scavo, bensì in una pietraia durissima. “È insolito che abbiano fatto così tanto sforzo per seppellirla in quel modo. Curiosamente, dopo un po' di tempo è stata rinvenuta un'altra fossa in questo posto, che si è rivelata misteriosamente vuota, senza più ossa”. Nelle zone limitrofe sono state trovate anche singole ossa e tombe di altri bambini. In una di esse un frammento di mascella era tinto di verde; secondo gli studiosi potrebbe essere frutto di un trattamento medico per combattere febbre, dolore o chissà quale altra malattia. Si tratterebbe in pratica di una testimonianza di antiche pratiche mediche e di credenze per tenere a bada i cosiddetti “vampiri”.

Lo scheletro del bambino di 5-7 anni non era integro; mancava infatti quasi totalmente della parte inferiore, probabilmente rimossa da “tombaroli” in una fase successiva, ma non è dato sapere quando né il destino delle sue ossa. I ricercatori hanno prelevato diversi campioni e li hanno inviati ai laboratori, in attesa di risultati fisico-chimici e medici che possano svelare qualcosa di più su questo misterioso e inquietante cimitero degli esclusi.

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