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Alcuni ortaggi crescono meglio in città che nei campi agricoli, con rese fino a 4 volte superiori

Scienziati britannici hanno determinato che alcuni ortaggi come lattuga, patate e pomodori crescono meglio in città, offrendo una produttività maggiore.
A cura di Andrea Centini
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Potrebbe sembrare incredibile, ma alcuni ortaggi coltivati in ambiente urbano garantiscono una produttività sensibilmente superiore a quella del tradizionale campo agricolo in un'area rurale. Ad esempio i cetrioli, le patate e la lattuga offrono raccolti dalle due alle quattro volte migliori quando vengono coltivati in un orto urbano o con l'idroponica. In un sistema di questo tipo il suolo viene sostituito da acqua e composti inorganici al fine di garantire tutti i sali minerali necessari alla nutrizione e alla crescita delle piante. Di idroponica si sente spesso parlare nei film di fantascienza, essendo considerato un processo fondamentale per il sostentamento degli astronauti durante i lunghi viaggi fra le stelle; non a caso viene regolarmente utilizzata sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) – ad esempio per coltivare questi deliziosi peperoncini – e sarà al centro della missione che porterà l'uomo su Marte.

A determinare che la coltivazione in ambiente urbano di alcuni ortaggi è più produttiva di quella convenzionale è stato un team di ricerca britannico guidato da scienziati dell'Università di Lancaster, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Centre for Soil, Agrifood and Biosciences dell'Università di Cranfield e del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Liverpool. I ricercatori, coordinati dal professor Florian Thomas Payen, docente presso il Lancaster Environment Center dell'ateneo inglese, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto una meta-analisi di oltre 200 studi condotti in 53 Paesi, con più di 2000 osservazioni esaminate. In questo modo hanno determinato quali colture sono avvantaggiate dalla crescita in città, quali sono i metodi di coltivazione più efficaci e quali sono gli spazi migliori per far crescere rigogliose queste colture,. I ricercatori si sono concentrati sui cosiddetti "spazi grigi" (tetti e strade) e sugli spazi verdi (orti, giardini privati e parchi), osservando che alcune colture sono particolarmente adatte alla città. I vegetali particolarmente ricchi di acqua come i pomodori e la lattuga, ad esempio, vengono avvantaggiati dall'idroponica. Senza dimenticare che le coltivazioni in ambiente controllato permettono la raccolta dei prodotti per l'intero anno. Come indicato anche i cetrioli e le patate hanno una crescita migliore in ambiente urbano, offrendo rese fino al 400 percento maggiori.

“Sorprendentemente, c'erano poche differenze tra le rese complessive negli spazi interni e negli spazi verdi esterni, ma c'erano chiare differenze nell'idoneità dei tipi di colture ai diversi spazi grigi”, ha dichiarato il professor Payen in un comunicato stampa, aggiungendo che alcune colture “come lattughe, cavoli e broccoli” sono naturalmente più adatte per essere coltivate verticalmente e in spazi interni rispetto ad altre. “Non puoi esattamente accatastare alberi di mele in una camera di crescita a cinque o dieci strati, anche se abbiamo trovato uno studio che è riuscito a far crescere il grano accatastato in quel modo”, ha chiosato l'esperto.

Si stima che ad oggi tra il 5 e il 10 percento dei legumi, degli ortaggi e dei tuberi viene coltivato in ambiente urbano e tra il 15 e il 20 percento del cibo a livello globale viene prodotto nelle città, scrivono gli scienziati. L'agricoltura urbana può offrire alcuni vantaggi come migliorare la sicurezza dei prodotti, fornire una maggiore resilienza e sostenibilità, tutti benefici che potrebbero rivelarsi preziosi nel caso in cui dovesse emergere una nuova pandemia e per contrastare le conseguenze dei cambiamenti climatici, che com'è noto impattano in modo significativo anche sui raccolti. Dopo aver fatto stime accurate della produttività dei raccolti urbani, “progettisti e responsabili politici possono valutare se vale la pena investire in giardini pensili o serre, ad esempio, o se i sistemi idroponici possano essere la soluzione migliore”, scrivono gli autori dello studio. Nonostante i potenziali benefici, gli studiosi sottolineano che è importante capire l'impatto delle emissioni di carbonio legate a questi sistemi e anche l'influenza dell'inquinamento urbano sulla qualità dei prodotti. I dettagli della ricerca “How Much Food Can We Grow in Urban Areas? Food Production and Crop Yields of Urban Agriculture: A Meta-Analysis” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Earth's Future.

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