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È morto il fisico Peter Higgs: teorizzò la “particella di Dio” scoperta nel 2012 al CERN

Il fisico britannico e Premio Nobel Peter Higgs è morto lunedì 8 aprile 2024 a Edimburgo, in Scozia. Sessanta anni fa aveva teorizzato l’esistenza di una particella in grado di conferire massa ad altre particelle elementari, la cosiddetta “particella di Dio”, scoperta nel 2012 al CERN di Ginevra. In suo onore è stata chiamata bosone di Higgs.
A cura di Andrea Centini
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Si è spento a 94 anni Peter Higgs, il fisico teorico britannico conosciuto in tutto il mondo per aver teorizzato nel 1964 l'esistenza del bosone di Higgs, soprannominato la "Particella di Dio". La scoperta della particella subatomica – che conferisce massa alle altre particelle fondamentali – fu comunicata il 4 luglio del 2012 dal CERN, a seguito degli esperimenti ATLAS e CMS condotti presso l'acceleratore di particelle Large Hadron Collider (LHC, "grande collisore di adroni") sito a Ginevra. A guidarli gli italiani Fabiola Gianotti e Guido Tonelli. L'annuncio fu dato alla presenza dello stesso Higgs, che scoppiò in lacrime.

Per i suoi pionieristici studi lo scienziato di Newcastle upon Tyne, laureatosi al King's College di Londra, è stato insignito del Premio Nobel per la Fisica l'8 ottobre del 2013 (assieme al collega belga François Englert) "per la scoperta teorica di un meccanismo che contribuisce alla nostra comprensione dell'origine della massa delle particelle subatomiche". In precedenza aveva conquistato altri prestigiosi riconoscimenti scientifici, come la medaglia Dirac, la medaglia Hughes, la medaglia Rutherford e il premio Wolf per la fisica (quest'ultimo non ritirato poiché contrario alle politiche di Israele contro la Palestina).

L'Università di Edimburgo, nella quale Higgs era Professore Emerito, nel suo messaggio di commiato ha definito lo studioso "un individuo straordinario, uno scienziato davvero dotato la cui visione e immaginazione hanno arricchito la nostra conoscenza del mondo che ci circonda". "Il suo lavoro pionieristico – ha aggiunto l'ateneo – ha motivato migliaia di scienziati e la sua eredità continuerà a ispirarne molti altri per le generazioni a venire". L'Università ha confermato che lo scienziato si è spento serenamente l'8 aprile dopo una breve malattia.

Una scoperta straordinaria

La particella di Dio – un soprannome che il fisico teorico detestava – non è una particella subatomica qualunque (del resto non avrebbe ricevuto questo appellativo così altisonante). Come spiegato in un comunicato dell'esperimento ATLAS, questa particella è unica, avendo "zero spin, nessuna carica elettrica e nessuna interazione forte". Grazie ad essa, in pratica, le altre particelle elementari assumono massa attraverso quello che i fisici chiamano "meccanismo di Higgs". Senza questo meccanismo, basato su un campo che permea l'Universo, le particelle si muoverebbero alla velocità della luce e non potrebbero unirsi a formare atomi, dunque non esisterebbe la materia che conosciamo. Ma il bosone di Higgs conferisce loro massa e dà loro la possibilità di creare oggetti, animali, persone, stelle, galassie e tutto ciò che ci circonda.

Si tratta di concetti di fisica complessi, ma è chiaro che con la scoperta della particella di Dio la comprensione dell'Universo è aumentata in modo significativo. Essa infatti è stata l'ultima del Modello Standard ad essere identificata. Si tratta della teoria che descrive le interazioni fondamentali (ad eccezione di quella gravitazionale) alla base dei fenomeni fisici conosciuti: l'Interazione elettromagnetica legata ai fotoni; l'Interazione debole o forza nucleare debole legata ai bosoni; e l'Interazione forte o forza forte legata ai gluoni. Il bosone di Higgs è una sorta di collante che ha migliorato la conoscenza della materia e della massa e, di conseguenza, del funzionamento dell'intero Universo. Lo scienziato che porta il suo nome e che lo teorizzò per primo, pertanto, non può che essere annoverato tra i giganti della ricerca scientifica.

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