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Acquista un abito d’epoca ma trova un messaggio segreto in una tasca nascosta: ecco cosa dice

Per decifrare il “crittogramma del vestito di seta” scoperto in una tasca cucita all’interno della gonna c’è voluto quasi un decennio, ma un analista informatico è riuscito a risolvere il codice e a risalire al giorno in cui il biglietto è stato probabilmente scritto.
A cura di Valeria Aiello
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Il vestito di seta d'epoca vittoriana che in una tasca nascosta conteneva un messaggio crittografato / Credit: Sara Rivers-Cofield
Il vestito di seta d'epoca vittoriana che in una tasca nascosta conteneva un messaggio crittografato / Credit: Sara Rivers-Cofield

A prima vista potrebbe sembrare un “normale” abito d’epoca vittoriana ben conservato ma quanto scoperto dalla sua acquirente, Sara Rivers-Cofield, una curatrice archeologica e collezionista che nel 2013 lo aveva comprato da un antiquario del Maine, è decisamente intrigante. In una tasca nascosta, cucita meticolosamente nella gonna del vestito, c’era una palla di carta accartocciata, formata in realtà da due biglietti, che una volta distesi mostravano una serie di righe di testo apparentemente incomprensibili, incluse frasi del tipo “Bismark Omit leafage buck bank” (Bismark Ometti la banca del fogliame) e “Paul Ramify loamy event false new event” (“Paul Ramify evento argilloso falso nuovo evento). Erano chiaramente un messaggio in codice, ma qual era il vero significato di quelle frasi?

Il “crittogramma del vestito di seta” finalmente risolto

Per decifrare il messaggio trovato dalla signora Rivers-Cofield c’è voluto quasi un decennio. Era nascosto in una tasca segreta cucita in un punto della gonna difficile da raggiungere, a cui si poteva accedere solo “attraverso un’apertura poco appariscente della sopraggonna” ha spiegato la collezionista in un post sul suo blog. “L’apertura della tasca è completamente nascosta dalla sopraggonna, nel senso che bisogna sollevare la seta drappeggiata e scoprire la sottogonna di cotone per arrivare alla tasca”.

L’abito, in due pezzi color bronzo, risale alla seconda metà dell’Ottocento e nella fodera del corpetto è cucita un’etichetta di carta con sopra il nome “Bennett” scritto a mano. “Bennett è un nome piuttosto comune e (sull’abito, ndr) non era indicata altra provenienza, per cui credo che non scoprirò mai quale Bennett specifica lo indossasse – ha aggiunto Rivers-Cofield – . Ma perché la signora Bennett aveva una tasca segreta nel suo vestito? Aveva forse bisogno di nascondere messaggi in codice o qualcosa del genere?”.

Uno dei due biglietti trovati nell'abito di seta / Credit: Sara Rivers-Cofield.
Uno dei due biglietti trovati nell'abito di seta / Credit: Sara Rivers-Cofield.

Dalla scoperta dei biglietti, il cui testo è stato trascritto e pubblicato online, vari esperti di codici, dilettanti e professionisti, hanno cercato decifrare il messaggio, noto come “il crittogramma del vestito di seta”, che negli anni è divenuto così famoso da essere classificato tra i primi 50 codici e messaggi irrisolti al mondo. Ma qualcuno è riuscito non solo a capire cosa si cela dietro le sue incomprensibili parole, ma ha anche individuato quando probabilmente fu scritto: il 27 maggio 1888.

Il messaggio decifrato dall’analista informatico Wayne Chan

A risolvere l’enigma del “crittogramma del vestito di seta” è stato Wayne Chan, analista informatico dell’Università di Manitoba, in Canada. “Quando fu pubblicato per la prima volta online, le teorie sul contenuto dei suoi misteriosi messaggi abbondavano. Erano messaggi segreti di spionaggio? Si riferivano al gioco d'azzardo illecito?” ha premesso Chan in uno articolo di ricerca pubblicato sulla rivista scientifica Cryptologia – . La verità dei messaggi è che sono osservazioni meteorologiche di natura un po’ più prosaica”.

Come scoperto da Chan, i messaggi erano scritti in un codice telegrafico utilizzato alla fine dell’Ottocento dall’US Army Signal Service (Signal Corps) e successivamente dall’US Weather Bureau per comunicare le previsioni meteorologiche per un certo numero di stazioni americane e canadesi nel modo più sintetico possibile. In quegli anni, in Nord America, i messaggi telegrafici non erano economici e ogni parola poteva costare diversi dollari, per cui l’uso di un codice che consentisse di comunicare un rapporto completo in poche parole si rivelava particolarmente efficace. Il codice in questione, in particolare, veniva utilizzato solo da un gruppo selezionato di funzionari governativi che lo impiegava per creare mappe meteorologiche nazionali.

Secondo Chan, il codice stesso fu adottato nel 1887 e sviluppato dal Chief Signal Officer, AW Greely. “Nuovi codici meteorologici venivano pubblicati ogni pochi anni, a volte con revisioni significative – spiega l’analista – . Tra il 1888 e il 1900, le edizioni furono pubblicate nel 1889, 1892 e 1896, con gli ultimi due codici pubblicati dall’US Weather Bureau, che aveva preso il posto del Signal Service nel 1891”. Uno di questi codici, messo a disposizione dal US Government Publishing Office su Google Books, ha permesso a Chan di confermare che i messaggi erano prodotti da stazioni meteorologiche del Signal Service o da stazioni che inviavano e traducevano messaggi in codice negli Stati Uniti e in Canada.

Ogni riga del messaggio, in particolare, conteneva informazioni sulle osservazioni meteorologiche in determinate località. Ad esempio, la riga “Bismark Omit leafage buck bank” significava quanto segue:

  • Bismark: nome della stazione; Bismarck, territorio del Dakota (nell’attuale Nord Dakota);
  • Omit: temperatura dell’aria 56 °F; pressione barometrica 0,08 in mmHg (veniva comunicata solo la parte decimale del valore della pressione, a meno che la stazione non fosse a ovest del 97esimo meridiano o la pressione fosse inferiore a 29,4 mmHg o superiore a 30,38 mmHg). In questo caso, la lettura effettiva era 30,08 mmHg;
  • leafage: punto di rugiada 32 °F; orario di osservazione 22:00;
  • buck: stato meteorologico sereno; precipitazioni nessuna, direzione del vento nord;
  • bank: velocità del vento 12 mph; tramonto sereno.

Come premesso, Chan è riuscito a risalire anche al giorno in cui molto probabilmente il messaggio venne scritto: 27 maggio 1888. Tuttavia, molte altre domande sulla sua storia non hanno ancora trovato una risposta. Chi era davvero la signora Bennett? E perché il messaggio era in una tasca nascosta del suo vestito?

Nelle sale telegrafiche di quel tempo, non c’erano donne assunte come operatrici. Alcune ricoprivano però posizioni come impiegate, copiste, dattilografe o cucitrici di libri. “È quindi del tutto possibile che il personale possa aver maneggiato i messaggi in codice e che la proprietaria dell’abito possa essere stata una di loro – ritiene Chan -. Sappiamo anche che l’abito riporta un’etichetta con il nome ‘Bennett’ e che all’epoca una “Miss Mary C. Bennett” era impiegata come osservatrice meteorologica volontaria a Fairview, nella contea di Fulton, nell’Illinois”.

Potrebbe quindi essere stata lei la misteriosa proprietaria dell’abito e, anche se l’appartenenza del vestito è ancora indeterminata, Chan ha comunque identificato qualcos’altro di interessante. La data delle osservazioni meteorologiche contenute nel messaggio in codice è stata effettivamente registrata il giorno del compleanno di Mary Bennett. Una coincidenza? Probabilmente no.

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