389 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Abbiamo le prove del più antico impatto extraterrestre sul nostro pianeta

Si tratta di piccole sfere di pietra trovate in una formazione rocciosa dell’Australia occidentale, la cui struttura e composizione chimica supportano l’ipotesi del più vecchio impatto di un meteorite mai scoperto.
A cura di Valeria Aiello
389 CONDIVISIONI
Vista aerea della regione del Pilbara, in Australia / @Wikipedia
Vista aerea della regione del Pilbara, in Australia / @Wikipedia

Un team internazionale di ricercatori, coordinato dagli studiosi dell’Università di Auckland, in Nuova Zelanda, potrebbe aver trovato le prove del più antico impatto extraterreste mai scoperto sul nostro pianeta. Si tratta di piccole sfere di pietra trovate all’interno di campioni di carotaggio raccolti nel 2019 da alcune rocce sedimentarie e vulcaniche della regione del Pilbara, nell’Australia occidentale, in un area nota come Formazione del Dresser, la cui struttura e composizione supportano l’ipotesi si siano formate in seguito alla collisione di un meteorite. In altre parole, l’analisi di tali sferule, presentata dalla ricercatrice e prima autrice dello studio, Michaela Dobson, alla Lunar and Planetary Science Conference 2023, è coerente con lo scioglimento del bolide spaziale a seguito di un impatto ad alta velocità, i cui residui sono volati in aria come minuscoli schizzi, prima di cadere nuovamente a terra e solidificarsi in goccioline rocciose.

Il modo in cui si sono modellate, più simile a lacrime che a sfere perfette, e la presenza di bolle al loro interno sono una grande indicazione della loro formazione come conseguenza della collisione di un oggetto da cielo. Somigliano ad altre sferule da impatto trovate in precedenza nello stesso sito, il Pilbara Craton in Australia, e nella Barberton Greenstone Belt, in Sudafrica, sebbene a differenza di queste altre sferule, che hanno un’età compresa tra 3,4 e 3,2 miliardi di anni, quelle appena scoperte rappresentando la più antica prova di un impatto extraterrestre nella letteratura geologica della Terra, risalendo a circa 3,48 miliardi di anni fa.

Gli strati di sferule appena scoperti dai ricercatori. Rappresentano la prova più antica dell'impatto di un meteorite. Credit: Dobson et al. 54th Luna and Planetary Science Conference 2023.
Gli strati di sferule appena scoperti dai ricercatori. Rappresentano la prova più antica dell'impatto di un meteorite. Credit: Dobson et al. 54th Luna and Planetary Science Conference 2023.

Trovare le prove di questi antichi impatti è particolarmente difficile sul nostro pianeta, in quanto la tettonica a placche e l’erosione hanno cancellato i segni di questi eventi che hanno plasmato la storia antica della Terra. Il cratere da impatto più antico conosciuto è il cratere Yarrabubba nell’Australia occidentale, che risale a 2,23 miliardi di anni fa, ma ci sono piccolissime percentuali della crosta terrestre molto più antiche, come appunto la Formazione del Dresser, che si ritiene abbia 3,5 milioni di anni.

Oltre alla somiglianza con altre sferule, a corroborare che quelle appena scoperte rappresentano la prova di un potenziale impatto di un meteorite è la loro particolare composizione chimica. Nello specifico, gli studiosi hanno valutato la firma isotopica degli elementi del gruppo del platino, ovvero l’abbondanza di alcuni isotopi (le versioni più pesanti di ogni elemento chimico), risultata superiore di quanto sarebbe normale per le rocce terrestri. In particolare, il rapporto tra gli isotopi dell’elemento Osmio (Os) è rientrato nell’intervallo tipico per la maggior parte dei meteoriti.

389 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views