Abbiamo incontrato le pseudorche alle Azzorre: le magnifiche immagini dall’Oceano Atlantico
Le acque delle Azzorre, un arcipelago portoghese incastonato nel cuore dell'Oceano Atlantico, sono tra le più popolate al mondo di cetacei, essendo frequentate da una trentina di specie diverse, tra stanziali, migratrici e occasionali. Fra esse figura anche la meravigliosa pseudorca (Pseudorca crassidens), un grande delfinide – i maschi arrivano a 6 metri di lunghezza – che ha diverse caratteristiche in comune con l'orca vera e propria (Orcinus orca). Questi animali, infatti, pur prediligendo la caccia a grossi pesci come tonni, barracuda e squali, non disdegnano anche i delfini, in particolar modo quelli piccoli come le stenelle e i delfini comuni. Hanno inoltre una distribuzione quasi cosmopolita – con preferenza per acque tropicali e temperate – e sono estremamente intelligenti. Formano gruppi sociali complessi e talvolta volte enormi, con centinaia di esemplari.

Nei giorni scorsi, durante un'escursione di whale watching innanzi all'isola di Pico, considerata tra le migliori in assoluto da cui avventurarsi nell'oceano per avvistare i cetacei, abbiamo avuto il privilegio di incontrare proprio un pod – gruppo famigliare – di pseudorche, composto da almeno una ventina di esemplari. È stata una grandissima fortuna perché gli “spotter”, gli avvistatori che da terra individuano i cetacei fornendo le coordinate alle imbarcazioni, quella mattina non erano riusciti a trovare nulla, a causa delle condizioni meteo avverse. Alle Azzorre, infatti, è stata mantenuta la pratica di avvistare i cetacei dalla costa, da piccole strutture chiamate vigie: un tempo gli avvistatori coadiuvavano il lavoro dei balenieri, che andavano a caccia in particolar modo di capodogli (Physeter macrocephalus), qui abbondanti e stanziali; oggi questi professionisti, che riescono a cogliere il soffio di una balena a chilometri di distanza grazie a potenti binocoli, offrono un contributo fondamentale per il florido settore del whale watching, al centro dell'economia di queste isole.

Nonostante le sopracitate condizioni meteo poco favorevoli, si è comunque deciso di uscire nell'oceano, nella speranza che la foschia sparisse e si potesse avvistare qualcosa. Dopo essere partiti dal porticciolo di Madalena do Pico a bordo di un potente gommone, ci siamo diretti a Est in direzione dell'isola di Sao Jorge, verso un hotspot dove abitualmente vengono avvistati cetacei. Giunti in quest'area l'equipaggio ci ha comunicato con entusiasmo l'avvistamento delle pseudorche, favorito anche dal meteo in miglioramento. Come si suol dire, la fortuna aiuta gli audaci.

L'incontro con questi maestosi animali è stato a dir poco travolgente, paragonabile per emozioni e coinvolgimento a quello con le due balenottere azzurre (Balaenoptera musculus) – l'animale più grande mai vissuto sulla Terra – che abbiamo avvistato nella primavera del 2024, sempre alle Azzorre. Il pod di pseudorche, oltre a essere numeroso, era infatti piuttosto tranquillo e nuotava placidamente verso nord, permettendoci di ammirare i vari esemplari da molto vicino, come mostrano le spettacolari immagini che trovate nell'articolo. Con una piccola action camera collegata a un'asta siamo persino riusciti a filmarle sott'acqua, dove si mostrano in tutto il loro splendore. Per questo consigliamo caldamente di guardare il video in testa al pezzo.

I cetacei, di colore grigio scuro – nero, erano curiosamente in compagnia di almeno un paio di tursiopi (Tursiops truncatus), robusti delfini presenti anche nel Mar Mediterraneo, ma che qui, in mezzo all'Oceano Atlantico, raggiungono dimensioni gargantuesche, anche di 4 metri. Non sappiamo cosa facessero insieme, ma le interazioni tra le due specie non sembravano affatto aggressive, anzi. È noto che in cattività pseudorche e tursiopi possono dar vita a un raro ibrido chiamato “Wholphin”. Purtroppo, infatti, anche le pseudorche sono finite nelle avide mani di sfruttatori che le hanno imprigionate in acquari e parchi acquatici per lucrarci. Nel 2019, ad esempio, è morta la pseudorca Kina, dopo decenni di sofferenza e privazioni. Il suo gruppo famigliare fu sterminato in Giappone nel lontano 1987 e da allora, quando era ancora cucciola, è stata trasferita in vari parchi sparsi per il mondo. L'ultimo è stato il SeaLife Park delle Hawaii, dove è rimasta rinchiusa per 4 anni prima di morire da sola, a 44 anni.

Ma torniamo al nostro incontro con le pseudorche nell'Oceano Atlantico, libere e selvagge come dovrebbe essere per qualunque animale selvatico. I grandi cetacei continuavano a riemergere in gruppo compatto al fianco del nostro gommone, respirando all'unisono e regalando uno spettacolo memorabile a tutti i presenti, tra spruzzi e soffi. A un certo punto hanno iniziato anche a compiere spettacolari acrobazie aeree fuori dall'acqua (breaching), un comportamento che ha molteplici significati nei cetacei, dalla “pulizia” dei parassiti alla comunicazione interspecifica e intraspecifica. Poco dopo abbiamo lasciato proseguire le pseudorche nel loro viaggio nel grande blu, consapevoli del grande privilegio vissuto navigando al loro fianco e grati per l'intensa emozione.

Ricordiamo che le pseudorche vengono occasionalmente avvistate anche nel Mar Mediterraneo, nel quale possono entrare attraverso lo Stretto di Gibilterra. A maggio del 2019, ad esempio, un grande pod fu individuato al largo di Amalfi, la prima volta in assoluto per la Campania. In precedenza questi cetacei erano stati osservati nel Mar Ligure e nel Tirreno meridionale, ma sporadicamente. Il gruppo "campano" aveva anche cuccioli con sé e non si può escludere che potesse essere addirittura un pod stanziale nel Mare Nostrum, dove abitualmente vivono otto specie di cetacei, talvolta arricchite da visite eccezionali provenienti dall'Atlantico (come orche, megattere e persino balene grigie).
