Abbiamo incontrato il regolo, il più piccolo uccello d’Europa: foto e dimensioni del minuscolo volatile

Il regolo (Regulus regulus) è il più piccolo uccello d'Italia e d'Europa e abbiamo avuto la fortuna di fotografarlo più volte. L'ultimo incontro è avvenuto in questi giorni in una villa di un comune dei Castelli Romani, nel Lazio, dove diversi di questi minuscoli uccellini svolazzano tra i rami di grandi conifere, insieme a cince more (Periparus ater) e fiorrancini (Regulus ignicapilla). Indichiamo subito le incredibili dimensioni di questi animali: come specificato dalla Lipu (acronimo di Lega Italiana Protezione Uccelli) e sulla Guida degli Uccelli d'Europa, Nord Africa e Vicino Oriente di Lars Svensson, la lunghezza dei regoli è compresa tra 8,5 e 9,5 centimetri; ciò li rende leggermente più piccoli dei congeneri fiorrancini, che invece arrivano a 9-10 centimetri.

Anche l'apertura alare di questi uccellini è davvero esigua, essendo compresa tra 13,5 e 15,5 centimetri. A sorprendere però è soprattutto il peso, che si attesta tra i 4,6 e i 7,1 grammi negli esemplare adulti. L'aspetto arrotondato, con la testa grande, il collo cortissimo e il becco sottile, rendono il regolo una sorta di piccolo batuffolo, costantemente in movimento tra gli aghi delle conifere alla ricerca delle prede di cui si nutre. Fondamentalmente mangia insetti, artropodi e larve, che talvolta ghermisce grazie ad acrobazie e volo stazionario, usato per scandagliare piccole pigne e rametti. La Lipu spiega che in primavera si nutre anche di polline e nettare.

Oltre a essere molto piccoli, i regoli hanno anche un bellissimo piumaggio, del quale la caratteristica più evidente è indubbiamente il vertice giallo ornato di nero sulla testa. Si tratta di una vera e propria crestina che nei maschi adulti può risultare molto più arancione, sebbene anche le femmine possano avere dettagli di questo colore, come evidenziato dalla guida firmata da Svensson (considerata una sorta di bibbia per gli appassionati di birdwatching). Durante le parate di corteggiamento la creta viene sollevata come una sorta di biglietto da visita, per segnalare buona salute e geni validi da trasmettere alla prole. I colori dominanti del piumaggio sono un verde chiaro nella zona dorsale e un bianco sporto su quella ventrale, mentre le penne delle ali e della coda evidenziano dettagli bianchi, neri e gialli. Le zampe sono corte e rosate, mentre gli occhi sono grandi e neri, circondati da una mascherina bianca che si estende leggermente anche sopra e sotto il becco.

Come mostrano queste immagini, la maggior parte delle quali scattate al Parco Nazionale del Circeo lungo strade e sentieri che costeggiano il Mar Tirreno, si tratta di un uccello davvero molto bello, non facile da fotografare perché è in perenne movimento e soprattutto “imboscato” tra la vegetazione. Sporadicamente esce fuori alla luce e permette qualche scatto agevole. Sebbene non facilissimi da vedere, è possibile accorgersi della presenza dei regoli grazie ai loro delicati richiami, che Svensson definisce “sottili versi acuti”.

Si tratta teoricamente di uccelli rumorosi che vocalizzano di continuo, ma il loro canto è come un flebile sussurro che giunge alle nostre orecchie stimolando la curiosità. Chi non conosce il richiamo del regolo potrebbe persino non capire che proviene da uccello: potete ascoltarlo nel video sottostante. Nella Guida degli Uccelli viene indicato che il verso più comune del regolo è un “sottile, acuto e un po' stridulo zrii zrii zrii” di 3-4 sillabe, mentre il canto è una ripetizione fino a 6 volte di un “acuto e ritmico “pitii-tiliu”, che può terminare con un trillo o un verso analogo a quello del rampichino. Osservare e ascoltare questi uccelli mentre si è seduti su una panchina in un parco o mentre si passeggia è una vera gioia per gli occhi e le orecchie.
Nel periodo freddo dell'anno, come quello che stiamo attraversando adesso, è possibile incontrare i regoli anche nelle città, in parchi e giardini, tenendo presente che la specie nidifica sulle Alpi e in parte degli Appennini. Il regolo in Italia è “parzialmente sedentario, migratore, svernante e nidificante”, come spiega la Lipu, ma è assente dalla Puglia e dalle isole (in Sardegna e nel Gargano decenni fa era presente e nidificante). Questi uccelli prediligono i boschi di conifere alla stregua di peccete e abetine, ma non disdegna latifoglie e altre piante, sulle quali risulta essere sempre molto attivo. La specie è minacciata dai tagli delle foreste e dall'urbanizzazione; si stima che in Italia vivano tra le 300.000 e le 500.000 coppie, ma la tendenza è in decremento e si calcola che tra il 2000 e il 2010 la popolazione del Bel Paese abbia subito un crollo superiore al 30 percento. Il regolo ha uno status di conservazione inadeguato in Italia, ma fortunatamente non è minacciato di estinzione.
