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Influenza, raggiunto il picco stagionale: 282 casi gravi e 52 morti da inizio epidemia

Con circa 832.000 casi in una settimana l’influenza ha raggiunto il picco di contagi stagionale. È quanto emerge dal nuovo bollettino di sorveglianza epidemiologica Influnet, a cura dell’istituto Superiore di Sanità (Iss). Cinquantadue i morti dall’inizio della stagione epidemica: il numero di casi gravi e decessi ha registrato un aumento negli ultimi 7 giorni monitorati.
A cura di Susanna Picone
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L'influenza ha raggiunto il picco di contagi stagionale. Nella quinta settimana del 2019 (28 gennaio – 3 febbraio) il numero di casi di sindrome influenzale è ancora in aumento e con molta probabilità  la curva epidemica ha raggiunto il picco stagionale. A segnalarlo è la rete di sorveglianza Influnet dell'Istituto superiore di sanità (Iss). Il numero di casi stimati in Italia in questa settimana è pari a circa 832.000. Dall'inizio della stagione, sono stati 4.478.000 gli italiani colpiti dal virus. Sono 282 i casi gravi e 52 i decessi a causa dell'influenza – 13 dei quali nell'ultima settimana – registrati dall'inizio della stagione. Il numero di casi gravi e decessi ha registrato un aumento negli ultimi 7 giorni monitorati. L'80 percento dei casi gravi e l'85 percento dei decessi presentano almeno una patologia cronica preesistente. L'aumento del numero di casi si concentra soprattutto nella fascia di età pediatrica ma è negli anziani e nei malati cronici che il virus può causare più complicanze. Il livello di incidenza, in Italia, nella quinta settimana del 2019, ha raggiunto la soglia di intensità "Alta" ed è pari a circa 13,8 casi per mille assistiti. La provincia autonoma di Trento, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo, Campania e Calabria, sono state finora le Regioni maggiormente colpite.

Secondo gli esperti la coda influenzale potrebbe essere ancora lunga e dovremo attendere almeno la fine di febbraio per iniziare a vedere una consistente riduzione dei contagi.  “Dovremmo aver raggiunto il picco di contagi – spiega Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Iss – in quanto l'aumento dei casi settimanali ha iniziato a rallentare: era quasi raddoppiato tra la terza e la quarta settimana di gennaio, passando da 430mila casi a 725mila, mentre nella quinta settimana sono stati 832mila. Ciò non significa che il virus sparirà subito dalla circolazione, perché bisognerà vedere quanto sarà veloce il declino, e questo dipende anche dalle condizioni meteorologiche: se fa meno freddo e si sta meno in locali affollati, circola meno”. Il declino più consistente, secondo i medici, ci sarà a partire dai primi di marzo.

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