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Infermiere ridono mentre un eroe di guerra chiede aiuto e muore: un video le incastra

Una telecamera nascosta in una casa di cura in Georgia mostra la morte di James Dempsey, veterano della seconda guerra mondiale. L’uomo, 89 anni, ha chiesto molte volte aiuto perché non riusciva a respirare ed è morto mentre chi doveva assisterlo rideva.
A cura di S. P.
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La vicenda risale al 2014 ma solo recentemente negli Stati Uniti è stato pubblicato un lungo video che mostra le ultime ore di vita di James Dempsey, un anziano di 89 anni morto in una casa di cura in Georgia. L’anziano, veterano della seconda guerra mondiale, era ricoverato presso il Northeast Atlanta Health and Rehabilitation Center e una notte ha chiesto ripetutamente aiuto perché non riusciva a respirare. Quelle richieste d’aiuto sono state immortalate da una telecamera che era stata nascosta nella stanza dell’uomo dai suoi familiari. Nel video si sente Dempsey che chiama le infermiere e dice di non riuscire a respirare e si vede una persona arrivare diversi minuti dopo la prima chiamata: questa infermiera, però, si limita solo a sistemare il letto dell’anziano e la luce. Poi, stando a quanto accertato sempre dal video, nel corso della notte l’anziano chiamerà almeno altre sei volte fino alle 4.35 del mattino. Ma solo alle 6.23 due infermieri entrano nella sua stanza. Nelle immagini si vede inoltre che le infermiere ridono mentre cercano di attivare l’ossigeno all’anziano ormai in fin di vita.

Nel video si vede anche che il personale della casa di cura, diversamente da come poi testimoniato in tribunale, non ha subito attivato le misure salvavita. La famiglia di Dempsey, dopo aver visionato le immagini delle ultime ore di vita del paziente, ha fatto causa alla casa di cura nel 2014 e la struttura, da parte sua, ha tentato di impedire che i media trasmettessero il video ma alla fine un giudice ha dato l’autorizzazione. In tribunale è stato chiesto a una delle infermiere perché rideva in quei drammatici momenti, lei ha risposto che non poteva ricordarlo e ha parlato di un errore "umano". Secondo quanto si legge sui media statunitensi, la casa di cura sarebbe stata informata dell’esistenza di quel video nel 2015, ma ha deciso di continuare a far lavorare per mesi le infermiere coinvolte.

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