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Incidente Grosseto: muore Patrizia Paffetti, era una nota biologa. Grave la figlia

La vittima era sorella dell’ex sindaca di Orbetello. Originaria di Orbetello, ma lavorava come biologa all’ospedale Le Scotte di Siena. Ferito anche il marito e la figlia ventenne: stavano andando a trascorrere il cenone della vigilia a casa di parenti.
A cura di Biagio Chiariello
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Si chiamava Patrizia Paffetti la donna morta alla vigilia di Natale dopo essersi schiantata contro un albero mentre si trovava sull'Aurelia, in provincia di Grosseto vicino a Magliano. 58 anni, biologa dell'ospedale le Scatte di Siena, era sorella dell’ex sindaco di Orbetello, Monica. Si stava recando proprio dai parenti nella cittadina lagunare, intorno alle 15,30 del 24, per trascorrere il cenone della vigilia di Natale con loro. Ma invece le feste si sono trasformate in tragedia. La Mercedes al volante della quale c’era il marito Gianvito Giannì – 59 anni, primario facente funzioni di Medicina all’ospedale di Campostaggia, a Poggibonsi – è finita contro l’albero, su un fianco. L’uomo ha riportato alcune fratture ed è stato trasportato all’ospedale di Grosseto mentre Pegaso vola alle Scotte con Margherita. Ferita gravemente la figlia, 21 anni, trasferita a Siena con ilo Pegaso. Per Patrizia invece non c’è stato niente da fare.

“Una famiglia perfetta. C’era una grande complicità fra loro. Patrizia era una persona splendida. Ricordo come riuscì ad entrare in contatto con una paziente con sindrome di Down. Fu splendida. Nessuna retorica nelle mie parole”,  è il racconto di Carla Fioravanti, tecnico di laboratorio, una delle colleghe più strette della Paffetti, a La Nazione. “Alcuni anni che era con noi però sembrava una vita. Non c’era soltanto un rapporto professionale ma di amicizia. Siamo una piccola, grande famiglia. Un dolore immenso rientrare a lavoro e non trovarla. Non so immaginarlo. Patrizia era una fucina di idee e di proposte. Solare e aperta, soprattutto una capacità non comune di entrare in contatto con gli altri. La disponibilità fatta persona: sempre pronta ad aiutare chi aveva bisogno”, racconta emozionata la direttrice Maria Grazia Castagna.

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