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Il sindaco del paese che riconosce le famiglie con due mamme: “Non sono rivoluzionario”

A Sesto Fiorentino le famiglie Arcobaleno vengono riconosciute dal Comune: due gemelli sono stati registrati come figli di una coppia omogenitoriale. Il sindaco: “Ho il piacere di conoscere personalmente questa famiglia e non ho notato alcuna differenza con la mia. Stessi problemi, stesse dinamiche, stesso amore”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Un comune decisamente in controtendenza, rispetto all'aria che si respira in questi giorni, dopo l'insediamento del neo eletto ministro della Famiglia del governo giallo-verde Lorenzo Fontana. Il Comune di Sesto Fiorentino, alle porte di Firenze, ha trascritto l'atto di nascita di due gemelli di tre anni figli di una coppia omogenitoriale, aggiungendo il nome della seconda mamma. A raccontarlo è il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi su Facebook. "Nei giorni scorsi – spiega – ho messo una firma su un documento che mi hanno detto essere rivoluzionario, mentre a me sembrava solo di certificare quello che per una famiglia della nostra città è realtà da ormai tre anni. Abbiamo infatti prodotto il certificato di nascita di due gemelli, figli di una coppia omogenitoriale, aggiungendo il nome della seconda mamma". 

"Lo abbiamo fatto – ha aggiunto il sindaco nel suo post – nel pieno rispetto della legge, la n.40, che riconosce come genitori dei bambini e delle bambine nate con fecondazione artificiale ‘la coppia che ha espresso la volontà di ricorrere alle tecniche' di procreazione assistita, anche quando portate avanti all'estero".

"Ho il piacere di conoscere personalmente questa famiglia e non ho notato alcuna differenza con la mia. Stessi problemi, stesse dinamiche, stesso amore. Fortunatamente – conclude – viviamo in un paese spesso più avanzato di quanto a molti conviene immaginare e che merita che queste piccole rivoluzioni diventino definitivamente normalità". 

Un episodio analogo, ma con un diverso finale, è successo a Roma. Nella Capitale però l'anagrafe del Comune aveva fatto una valutazione differente: la neonata, concepita con la fecondazione eterologa, era stata registrata solo come figlia della mamma biologica. L'episodio ha generato sconcerto nelle associazioni: "Al contrario di quanto sta avvenendo in molti Comuni (come la Torino della sindaca a 5 Stelle Appendino), dove i sindaci sono al lavoro per rendere i certificati di nascita rispondenti alle nuove realtà familiari, a Roma la sindaca Raggi manifesta una totale mancanza di collaborazione e di ascolto", aveva denunciato l'associazione Famiglie Arcobaleno.

Il tema è ancora caldo, come dimostra l'ennesimo intervento di oggi della leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni: "Io sono per mettere nella Costituzione il principio che si può adottare un bambino se quel bambino avrà un padre e una madre. Non c'è da mettere in discussione l'attuale stato legislativo, c'è da chiarire alcune cose. C'è da valorizzare la famiglia, il diritto alla genitorialità, il diritto alla natalità, con proposte che Fratelli d'Italia ha fatto ampiamente. La Costituzione tutela le famiglie come nucleo della società fondato sul matrimonio".

E poi ribadisce che lo Stato ha il compito di tutelare il soggetto più ‘debole': "Perché nel tema dell'adozione il più debole non è la coppia omosessuale, che può legittimamente aspirare alla genitorialità, il più debole è il bambino e lo Stato si occupa del diritto di un bambino ad avere un padre e una madre".

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