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“Il Presidente non ha margine nella scelta dei ministri”: la bufala di Toninelli sui poteri di Mattarella

Danilo Toninelli, capogruppo del Movimetno 5 Stelle al Senato, attribuisce al costituzionalista Costantino Mortati parole scritte invece da Temistocle Martines nel suo manuale di Diritto Costituzionale. Martines specifica, in un paragrafo non riportato da Toninelli, che “un ruolo attivo e propositivo può tuttavia essere assunto, con somma cautela, dal Presidente della Repubblica in caso di ‘crisi di sistema’ e può coinvolgere, in misura più o meno ampia il modo stesso in cui egli intende svolgere la funzione”.
A cura di Enrico Tata
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“Il presidente della Repubblica ha un ristretto margine di discrezionalità nella scelta del presidente del Consiglio (mentre non ne ha alcuno nella scelta dei ministri, formalmente demandata al presidente del Consiglio)”. Due righe fotocopiate da un manuale di diritto costituzionale, che per Danilo Toninelli, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, non lasciano spazio a dubbi: ieri Sergio Mattarella avrebbe dovuto accettare in toto la lista consegnata dall'ex presidente del Consiglio incaricato, il professore Giuseppe Conte. Anche, quindi, il nome proposto per il dicastero dell'Economia e delle Finanze, il professore Paolo Savona. Proprio sull'economista ottantaquattrenne si è consumato ieri lo strappo tra il Quirinale e i leader di Lega e Movimento 5 Stelle, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, che ha decretato l'esito negativo del tentativo dell'avvocato Conte.

Toninelli attribuisce la frase riportata sopra a Costantino Mortati, “quello che la Costituzione l'ha scritta”. E invece il testo è stato estrapolato da un altro autorevole manuale di diritto costituzionale, quello del professore Temistocle Martines (curato e aggiornato nelle nuove edizioni da Gaetano Silvestri), siciliano, maestro, tra gli altri, del professore Michele Ainis. Il suo testo “per i corsi universitari di base” viene utilizzato in moltissime università italiane. In effetti, nel capitolo dedicato al ‘Potere esecutivo', sono riportate le parole pubblicate da Toninelli. Leggiamo, però, qualche riga sopra:

“Titolare del potere di nomina del presidente del Consiglio e dei ministri è il Presidente della Repubblica. La nomina dei ministri deve avvenire su proposta del presidente del Consiglio. Le norme che presiedono al procedimento di formazione del Governo sono pertanto, in gran parte, non scritte e costituiscono altrettante convenzioni costituzionali, sorte per disciplinare l'esercizio del potere discrezionale del Capo dello Stato. Esse possono, pertanto, subire delle modificazioni, nei limiti però in cui sono consentite dai principi derivanti dalla forma di governo parlamentare vigente in Italia. In base a tali principi, il Presidente della Repubblica dovrà procedere (salvo casi eccezionali) alla nomina di un Governo che abbia le maggiori probabilità di ottenere e mantenere la fiducia delle Camere, di modo che esso acquisti una certa stabilità e siano evitate frequenti crisi governative".

I poteri del Presidente nelle ‘crisi di sistema'

Secondo Martines, il presidente della Repubblica deve tenere in debito conto “le indicazioni che gli vengono date da parte di coloro che sono gli interpreti della volontà e degli orientamenti del Paese e delle forze politiche rappresentate in Parlamento”. Nel paragrafo successivo, non riportato dal capogruppo M5s in Senato, si parla del ruolo del capo dello Stato nelle cosiddette ‘crisi di sistema'. Per Martines, infatti, il presidente della Repubblica può assumere un ruolo più "attivo e propositivo".

“un ruolo attivo e propositivo può tuttavia essere assunto, con somma cautela, dal Presidente della Repubblica (quale ‘magistratura di influenza') in caso di ‘crisi di sistema' e può coinvolgere, in misura più o meno ampia (a seconda, anche, della personalità di chi ricopre l'ufficio) il modo stesso in cui egli intende svolgere la funzione.; come l'esperienza repubblicana ha, soprattutto in questi ultimi anni, ampiamente dimostrato. Occorre però tenere conto che il condizionamento dei partiti nella indicazione dei futuri ministri non può giungere a svuotare del tutto il potere di autonoma proposta da parte del Presidente incaricato, come richiede l'art.92 comma II della Costituzione”.

In questo caso il presidente Mattarella aveva accettato le indicazioni dei ministri da parte delle due forze che componevano la maggioranza, tranne il nome di Paolo Savona per l'Economia. Ha chiesto, come ha ricordato nel discorso pronunciato ieri al Quirinale, l'indicazione di un esponente politico di uno dei due partiti. Proposta rifiutata da Di Maio e da Salvini. Il post di Toninelli, basato su informazioni parziali, è stato condiviso da oltre 25mila persone su Facebook.

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