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Il parroco che “piuttosto che ospitare i migranti brucia la chiesa”

Sarebbero queste le parole pronunciate da don Angelo Chizzolini, parroco di Onzo, un piccolo paesino in provincia di Savona. A rivelarlo è stato uno dei consiglieri comunali locali. Domenica, durante l’angelus, Papa Francesco aveva invitato le parrocchie ad ospitare le famiglie dei rifugiati.
A cura di Biagio Chiariello
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“Accogliere i migranti in parrocchia come chiede Papa Francesco? Piuttosto la brucio”. Sono parole pesantissime quelle che arrivano da Onzo, un paesino sulle colline liguri dell'Albenganese. A pronunciarle sarebbe stato il parroco locale, don Angelo Chizzolini, in replica all’invito del Santo Padre di ospitare i profughi rivolto alle comunità religiose. A raccontarlo, come riporta Repubblica, è stato Giuliano Arnaldi, consigliere comunale: "Ha detto proprio così, me l'ha ribadito di persona, quando gli ho telefonato per organizzare l'accoglienza in paese – spiega Arnaldi – Ma a quanto so lo aveva già detto sul sagrato della chiesa. Sempre così: brucio la canonica piuttosto che darla ai migranti. Sono parole sconcertanti". Il quotidiano ha poi contatto personalmente l’uomo di chiesa. "La canonica è casa mia e in casa mia non ospito nessuno, al massimo i miei genitori, di sicuro non i profughi", avrebbe corretto il tiro don Chizzolini. Ma perché? “Evangelicamente bisognerebbe accogliere, lo so, ma i problemi concreti nei paesi sono altri, noi non abbiamo spazio, qui ho la canonica e poi un altro appartamento già dato a una famiglia bisognosa. Cosa dovrei fare, ospitarli in cassa mia?" risponde il prete.

Arnaldi spiega che la questione sull’accoglienza dei migranti ha già innescato un forte dibattito all’interno della piccola comunità di Onzo, poco meno di 250 abitanti. "In realtà era un'informazione scorretta e non è arrivato nessuno – spiega Arnaldi – ma la voce è bastata per fomentare il dibattito tra favorevoli e contrari all'accoglienza. Con rammarico si è subito capito che il parroco è tra i contrari: ma è grave che faccia affermazioni così forti, lui che è della stessa chiesa di Papa Bergoglio". E quindi il consigliere si fa avanti: “ Ho inviato una interpellanza ad Alessandro Bottello, che è il nostro sindaco- prosegue Arnaldi – affinché si renda conto che l’accoglienza, oltre che essere un dovere morale, potrebbe divenire una opportunità di crescita per il nostro comune e di quelli vicini”.

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