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Il Papa alle suore: “Rinunciate al pettegolezzo, è come il terrorismo”

Papa Francesco a un gruppo di suore di clausura durante il suo viaggio in Perù: “Sapete cos’è una suora che spettegola? Una terrorista”.
A cura di Davide Falcioni
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Durante la sua visita in Perù Papa Francesco è stato protagonista, come spesso gli era già capitato in passato, di un simpatico scambio di battute con un gruppo di suore. Il pontefice, infatti, stava visitando una chiesa di Lima, capitale del paese, e per l'occasione ha avuto l'opportunità di incontrare 500 suore di clausura, religiose che non escono mai dal convento tranne che per motivi di salute.

Bergoglio ha detto loro: "Sapete cos'è una suora che spettegola? Una terrorista". Le religiose hanno reagito con una grossa risata, salvo poi ascoltare quello che il Papa aveva da dire loro: "Il gossip è come una bomba. Uno la getta, lei distrugge tutto. Non vogliamo suore pettegole, non vogliamo suore terroriste. Il miglior rimedio contro questa abitudine è mordersi la lingua". Il messaggio sarebbe stato già sufficientemente chiaro, ma Papa Francesco ha voluto rincarare la dose, probabilmente convinto che proprio nei conventi peruviani il "gossip" fosse un'attività eccessivamente praticata. Nel tentativo di rendere il suo paragone più convincente, il pontefice ha scherzato dicendo che le suore che spettegolano sono peggiori "dei terroristi di Ayacucho", riferendosi a una rivolta contro il governo peruviano che negli anni '80 e '90 ha causato quasi 70mila morti.

Papa Francesco: "Fermare il femminicidio"

In realtà durante la visita in Perù Papa Francesco ha parlato anche di femminicidio, utilizzando questo termine per la prima volta in un intervento pubblico. Bergoglio ha chiesto che venga sradicata la "piaga" del femminicidio, che prospera anche sul "silenzio" in cui sono tenute tante "situazioni di violenza" sulle donne: occorrono "una legislazione" specifica, ma anche "una cultura di ripudio" contro "ogni forma di violenza". "Non si può normalizzare la violenza verso le donne, sostenendo una cultura maschilista che non accetta il ruolo di protagonista della donna nelle nostre comunità". E poi ha aggiunto: "Non ci è lecito guardare dall'altra parte e lasciare che tante donne, specialmente adolescenti, siano calpestate nella loro dignità".

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