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Papa contro il femmicidio: “È una piaga, non possiamo voltarci dall’altra parte”

Ultimo giorno del viaggio apostolico del Papa in Perù: Bergoglio ha lanciato un appello contro la violenza sulle donne. E il cardinale O’Malley, critica le parole del Pontefice a proposito del caso del vescovo Barros, accusato di aver protetto un prete pedofilo.
A cura di Annalisa Cangemi
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Papa Francesco concluderà oggi la sua visita in Perù e con essa il suo ventiduesimo viaggio internazionale, che lo ha portato anche in Cile: è il sesto in cui ha toccato Paesi dell'America Latina. La giornata finale, con appuntamenti esclusivamente pastorali, si sta svolgendo tutta a Lima.

E per la prima volta il Pontefice ha utilizzato la parola "femminicidio". Papa Francesco ha chiesto che venga sradicata la "piaga" del femminicidio, che prospera anche sul "silenzio" in cui sono tenute tante "situazioni di violenza" sulle donne: servono "una legislazione" specifica, ma anche "una cultura di ripudio" contro "ogni forma di violenza". Lo ha detto a conclusione della visita a Trujillo, terza tappa del suo viaggio apostolico. Un tema particolarmente sentito a Trujillo, e a Puerto Maldonado, dove Papa Bergoglio aveva detto che "non si può normalizzare la violenza verso le donne, sostenendo una cultura maschilista che non accetta il ruolo di protagonista della donna nelle nostre comunità". E poi ha aggiunto: "Non ci è lecito guardare dall'altra parte e lasciare che tante donne, specialmente adolescenti, siano calpestate nella loro dignità".  

Bergoglio lancia il suo appello, e sottolinea che, "guardando a Maria", deve necessariamente pensare a tutte le madri e le nonne di questa Nazione: "Sono vera forza motrice della vita e delle famiglie del Perù. Che cosa sarebbe il Perù senza le madri e le nonne? Che cosa sarebbe la nostra vita senza di loro?", chiede.

Dopo la preghiera mariana, Bergoglio ha deposto un Rosario e reso omaggio alla Virgen de la Puerta, mentre si intonavano le litanie alla Madre di Dio di S. Toribio di Mogrovejo e i bambini portavano fiori e candele.

Scontro sulla pedofilia: "Non ho prove contro il vescovo Barros"

E continua lo scontro in Vaticano sulla pedofilia. Il Papa ha detto ai giornalisti cileni, a proposito del caso del vescovo di Osorno, Juan Barros, "Il giorno che mi portano prove contro il vescovo Barros, parlerò. Non c'è una sola evidenza contro di lui. Questa è calunnia. Chiaro?". A quel punto ll cardinale O'Malley, membro del Consiglio dei 9 cardinali che affianca il papa nello studio della riforma della Curia e presidente della Pontificia Commissione per la protezione dei minori oltre che arcivescovo di Boston ha scritto una nota in cui critica l'intervento del Papa: "È comprensibile che le parole di Papa Francesco siano state fonte di grande dispiacere per le vittime di abusi sessuali da parte del clero". E poi ha spiegato: "Non essendo stato personalmente coinvolto nel situazioni che sono state oggetto dell'intervista del Papa, non posso spiegare perché il Santo Padre abbia scelto le parole che ha usato nella sua risposta. Ma quello che so davvero è che Papa Francesco riconosce pienamente gli enormi fallimenti della Chiesa e del suo clero che hanno abusato di bambini, e l'impatto devastante che questi crimini hanno avuto sulle vittime che ama particolarmente". Il vescovo Barros è accusato di aver protetto un prete pedofilo.

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