Il PD aveva nominato capo dei social un politico che non ha i social
AGGIORNAMENTO: Il Partito Democratico, con una nota di pochi minuti fa, ha reso noto di aver cambiato "scelta" in merito all'assegnazione della delega alla comunicazione sui social. A occuparsene sarà Marco Miccoli che, si legge, oltre al “coordinamento delle iniziative politiche, si occuperà anche della Comunicazione, Ufficio Stampa e Social Network". Martella passa così a gestire i "rapporti istituzionali con le forze politiche e sociali". Si tratta, in ogni caso, di una fase di transizione, in attesa di attribuire gli incarichi operativi veri e propri.
Andrea Martella è il nuovo coordinatore delle attività della comunicazione dei social del Partito Democratico di Nicola Zingaretti. La delega gli è stata conferita nell’abito dell’istituzione del nuovo staff operativo, che sarà coordinato da Paola de Micheli. Martella, che è un ex parlamentare del Partito Democratico, ha però un rapporto abbastanza “complicato” con i social network, che Zingaretti “rileva” dalla gestione precedente e su cui sarebbe lecito attendersi cambiamenti sostanziali. Il punto, infatti, è che l’esponente democratico non sembra essere proprio a suo agio con i social network, almeno a giudicare dagli stream dei suoi profili personali, che definire "abbandonati" è alquanto riduttivo.
Martella non aggiorna il suo profilo Facebook da agosto:
Non twitta dal luglio scorso, come si evince dallo screenshot:
Non ha mai fatto nemmeno un post sul suo profilo Instagram, da cui segue comunque ben 3 profili:
E, dulcis in fundo, ha fatto scadere il dominio del proprio sito personale (http://www.andreamartella.it/, come dichiara lui stesso nella bio di Twitter), che è stato acquistato da un rivenditore di abiti:
Ora, ciò non toglie che possa essere l'uomo giusto per la comunicazione sui social del Partito Democratico, certamente però appare abbastanza curioso il contrasto tra la sua attività su Twitter, Facebook e Instagram e la centralità dei social network nel dibattito pubblico. Terreno, peraltro, su cui il PD dovrebbe e potrebbe investire maggiormente anche in vista dell'imminente campagna elettorale per le Elezioni Europee.