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Il Governo sull’Ilva: “In attesa della Consulta va applicata la legge”

Monti, il governatore della Puglia Vendola, le parti sociali e i rappresentanti dell’azienda si sono incontrati a Palazzo Chigi per affrontare l’emergenza Ilva. “Innescare circolo virtuoso risanamento ambientale, tutela salute, tutela occupazione”.
A cura di Susanna Picone
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Taranto manifestazione per Ilva

È durato diverse ore il vertice a Palazzo Chigi convocato ieri sera per affrontare l’emergenza dell’acciaieria Ilva. Hanno partecipato tra gli altri il premier dimissionario Mario Monti, i ministri dell’Interno e dell’Ambiente, le parti sociali, il governatore della Regione Puglia Nichi Vendola e i rappresentanti dell’azienda. Al termine del vertice è stata diramata una dichiarazione congiunta: governo, enti locali, azienda, Confindustria e sindacati concordano che “in attesa del giudizio di costituzionalità in corso” deve essere applicata “integralmente e immediatamente la legge (decreto-legge 3 dicembre 2012 n. 207 convertito in legge 24 dicembre 2012 n. 231) da parte di tutti i soggetti interessati”. Così – hanno affermato – sarà possibile “innescare il circolo virtuoso di risanamento ambientale/tutela della salute/tutela dell’occupazione che deve risolvere il problema Ilva di Taranto”. Nella nota congiunta diramata al termine del vertice si legge anche che l’azienda ha garantito “il regolare pagamento delle retribuzioni a tutti i lavoratori”.

Revocato lo sciopero a oltranza – Il presidente Bruno Ferrante aveva prospettato la possibilità di cassa integrazione per i lavoratori in caso di una mancata svolta. L’Ilva di Taranto conferma poi il proprio impegno al rispetto delle prescrizioni dell’Aia. Il ministro dell’Ambiente Clini, al termine della riunione, ha sottolineato come la legge sia molto chiara e la sua piena applicazione prevede che l’azienda rientri nella disponibilità dei prodotti finiti per la commercializzazione. Per Susanna Camusso, segretario della Cgil, “l’applicazione della legge è la chiave per risanare la città e la fabbrica e per garantire il lavoro a 20mila persone”. Intanto, nella tarda serata di ieri, è arrivata la decisione di revocare lo sciopero a oltranza che la Fim Cisl aveva indetto nello stabilimento di Taranto dalle 14 di giovedì scorso. La decisione è stata presa dall’assemblea in fabbrica una volta conosciuti gli esiti del vertice a Palazzo Chigi.

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