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Il Governo si scusa per il bimbo di Padova: comportamento polizia non adeguato

“La scena del trascinamento del minore richiede che vengano espresse anche le scuse del Governo”, così il sottosegretario all’interno riguardo il caso di Leonardo, il bimbo tristemente protagonista dei fatti di Padova.
A cura di Susanna Picone
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“La scena del trascinamento del minore richiede che vengano espresse anche le scuse del Governo”, così il sottosegretario all’interno riguardo il caso di Leonardo, il bimbo tristemente protagonista dei fatti di Padova.

Il caso del bambino di 10 anni prelevato a scuola con forza dagli agenti della polizia per essere affidato al padre arriva alla Camera dove, in mancanza del ministro dell’Interno Cancellieri, ha riferito il sottosegretario Carlo De Stefano il quale ha parlato del comportamento degli agenti dinanzi alla scuola di Cittadella. Una Cancellieri turbata aveva già espresso la necessità di capire il perché di quelle immagini, il sottosegretario a sua volta ha affermato che il comportamento dei poliziotti “non è sembrato adeguato a un contesto ambientale difficile e ostile che avrebbe potuto suggerire altre modalità operative”. Il sottosegretario De Stefano ha anche ricordato, nel corso dell’informativa urgente, come sul caso sia stata già disposta un’inchiesta interna e che con le sue considerazioni “non vuole anticipare alcun giudizio”.

Il Governo chiede scusa – In ogni caso, appaiono necessarie anche le scuse del Governo (dopo quelle del capo della polizia): “La scena del trascinamento del minore richiede che vengano espresse anche le scuse del governo”, così il sottosegretario commentando quelle immagini crude riprese dalla zia del bambino. Immagini che “rischiano di far dimenticare tutti gli altri casi in cui le forze di polizia operano a tutela dei più fragili e indifesi”. A fronte di queste considerazioni, tuttavia, Di Stefano ha definito necessaria l’operazione degli agenti affermando che, al di là dello sdegno e del disagio per quelle immagini, “l’intervento della Polizia era determinato dalla necessità di dare assistenza agli operatori sociali per attuare il provvedimento giudiziario adottato a tutela del minore”.

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