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I Prefetti si ribellano agli insulti: “Stanchi di essere capri espiatori della politica”

Il sindacato dei prefetti: “Se il tema dell’immigrazione diventa uno scontro politico, la battaglia deve rimanere nell’ambito politico. Invece alla fine a rimetterci siamo noi”.
A cura di Davide Falcioni
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I prefetti si ribellano: dopo le proteste dei cittadini di Roma e Quinto di Treviso i rappresentanti del governo sul territorio reagiscono e si dichiarano "circondati da enormi ostilità", bersaglio di "frasi indegne da parte di esponenti istituzionali e noti politici". "Siamo stanchi di fare la parte dei capri espiatori", affermano per poi annunciare: "Ci tuteleremo in ogni sede. Se il sistema della sicurezza ha retto in questa fase di emergenza immigrazione, lo si deve soltanto al lavoro dei prefetti".

Secondo Claudio Palomba, segretario del Sinpref, il più importante sindacato della categoria, "se il tema dell'immigrazione diventa uno scontro politico, la battaglia deve rimanere nell'ambito politico. Invece alla fine a rimetterci siamo noi". Dopo l'annuncio della rimozione del prefetto di Treviso e "le frasi indegne" rivolte da Sandro Zaffiri, vicepresidente del Consiglio Regionale delle Marche in quota Lega contro il prefetto di Roma Franco Gabrielli, le organizzazioni di categoria prefettizie chiederanno un incontro con il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. "Gli illustreremo una realtà che vede i prefetti circondati da enorme ostilità, alle prese con un'emergenza difficilissima da affrontare".

"Ogni giorno – aggiunge Palomba, prefetto di Lecce, ad Adnkroonos – le 103 prefetture sul territorio lavorano senza sosta per assicurare assistenza logistica e sanitaria ai migranti che arrivano e che ci vengono assegnati, a volte con preavvisi strettissimi. Bisogna identificarli, visitarli, curarli, trovare loro una sistemazione, il governo deve riflettere su questi aspetti. Non vogliamo diventare i capri espiatori della politica. Siamo abituati a gestire le situazioni emergenziali, ma il nostro lavoro deve essere riconosciuto. E non devono scaricarsi sui prefetti -conclude il presidente del Sinpref- le tensioni derivanti da questa situazione".

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