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I pensionati in piazza contro il governo: “Dateci retta o convocheremo sciopero dei nonni”

Sarebbero circa 100mila i pensionati in piazza San Giovanni, a Roma, dove chiedono al governo di essere ascoltati con un semplice slogan: “Dateci retta”. Pensionati e sindacati lanciano quindi un avviso all’esecutivo: se non saranno ascoltati convocheranno uno “sciopero dei nonni”, una giornata in cui non aiuteranno le famiglie per far capire il valore “economico e sociale degli anziani”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Foto: Facebook/Spi Cgil
Foto: Facebook/Spi Cgil

I pensionati scendono in piazza a Roma. E si rivolgono al governo con uno slogan chiaro: “Dateci retta”. Sindacati e pensionati (secondo le stime degli organizzatori sono in 100mila) si sono ritrovati a manifestare, da piazza San Giovanni, contro l’esecutivo lamentando il poco sostegno espresso dall’esecutivo alle 16 milioni di persone coinvolte dalle politiche previdenziali. E contestando il meccanismo di rivalutazione degli aumenti introdotto con la legge di Bilancio che prevede un ridimensionamento dell’assegno, che verrà innalzato meno di quanto inizialmente previsto. Per un costo da circa 3,5 miliardi in tre anni per i pensionati italiani. A esprimere il senso della protesta è il segretario generale della Fnp-Cisl, Gigi Bonfanti: “Senza risposte da parte del governo metteremo in campo una serie di iniziative: dello sciopero dei nonni allo sciopero generale”.

Lo sciopero dei nonni, quindi, potrebbe precedere quello generale. Con una giornata in cui “i nonni non aiutino le famiglie, per fare in modo che così il Paese capisca il valore economico e sociale degli anziani, di supplenza rispetto ai servizi che mancano”. Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, chiede al governo di ascoltare la piazza: “È chiaro che se il governo non ci ascolta e va avanti a fare una legge di Bilancio che va in un'altra direzione insieme a Cisl e Uil valuteremo tutte le iniziative necessarie senza escludere nulla. Il Governo deve decidere a giugno e non dopo se vuole confronto con le parti sociali e in base a questo valuteremo”.

La segretaria della Cisl Anna Maria Furlan rilancia il messaggio: “Spero che dopo tante iniziative e manifestazioni che abbiamo fatto, il governo cambi linea: altrimenti, insieme a Cgil e Uil, valuteremo quali azioni portare avanti. Meno chiacchiere e meno annunci, più fatti per tutelare davvero le persone. Meno risse e più contenuti: pensino davvero agli italiani e non solo ai loro equilibri interni”. “Basta togliere ai poveri per dare ai poveri: questo è un comportamento da Robin Hood geneticamente modificato”, afferma il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.

E per il futuro potrebbero proseguire le manifestazioni: “Continueremo a mobilitarci, in tutte le città, nei comuni e nei quartieri. Se sarà necessario chiederemo a Cgil, Cisl e Uil di bloccare il Paese utilizzando quel vecchio arnese del ‘900 che si chiama sciopero generale”, avvisa il segretario generale dello Spi-Cgil, Ivan Pedretti. “Dateci retta, cambiate politica perché così ci portate a sbattere. A questo governo chiediamo dove sia andato a finire il contratto di milioni di pensionati con lo Stato. In quel contratto non c'era scritto di tagliare la rivalutazione delle pensioni. Voi quel contratto lo avete stracciato”, conclude.

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