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“I marò hanno sparato ai pescatori”, per i periti le armi corrispondono

La stampa indiana riporta i presunti risultati delle analisi balistiche condotte sulle armi sequestrate sulla Enrica Lexie affermando una corrispondenza tra due di queste e i proiettili recuperati nei cadaveri dei pescatori.
A cura di Susanna Picone
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La stampa indiana riporta i presunti risultati delle analisi balistiche condotte sulle armi sequestrate sulla Enrica Lexie affermando una corrispondenza tra due di queste e i proiettili recuperati nei cadaveri dei pescatori.

Secondo quanto viene riportato oggi sul “The Times of India”, quotidiano locale che sta seguendo la vicenda dei due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i risultati dell’analisi balistica sulle armi sequestrate a bordo della Enrica Lexie sarebbero finalmente pronti e affermerebbero che i proiettili che hanno ucciso i due pescatori indiani lo scorso 15 febbraio sarebbero stati sparati proprio da quelle armi italiane Beretta ARX 160. Lo avrebbe stabilito il Forensic Sciences Laboratory indiano, il laboratorio scientifico della polizia che appunto aveva il compito di condurre la perizia balistica sulle armi sequestrate a bordo della petroliera italiana e che avrebbe confermato la compatibilità tra i due fucili dei marò e i proiettili recuperati nei cadaveri dei due pescatori.

Il rapporto depositato presso la corte di Kollam – Nella relazione si legge che è stato possibile appurare quali siano state le armi usate per uccidere: “Non sono state utilizzate armi da cecchino ma due Beretta ARX 160 per uccidere i pescatori e non è stata individuata alcuna manomissione del materiale sequestrato”. Il rapporto del laboratorio scientifico della polizia indiana nel quale vengono spiegati dettagli riguardanti i test di tiro, la balistica e le impronte digitali, è stato depositato, secondo quanto si apprende, oggi presso la magistratura di Kollam e presso il Team speciale di investigazione guidato dal commissario di Kochi.

Oggi la Corte deve decidere sulla partenza della Enrica Lexie – Tocca intanto oggi alla Corte Suprema Indiana esaminare il ricorso italiano contro la decisione dell’Alta Corte del Kerala di trattenere ancora in India la nave sulla quale viaggiavano Latorre e Girone. La Enrica Lexie, che in primo momento aveva ricevuto l’autorizzazione da parte della stessa corte di lasciare lo Stato indiano, è stata nuovamente bloccata dopo il ricorso presentato dai legali dei familiari dei pescatori uccisi. L'Alta Corte aveva accettato questo ricorso confinando ancora in India la petroliera italiana.

Aggiornamento: sì al ricorso della Enrica Lexie –  La Corte Suprema indiana ha accolto il ricorso dell’armatore della Enrica Lexie e ha aggiornato l’udienza al 20 aprile: l’avvocato dell’armatore ha detto che la nave non è sottoposta ad alcun sequestro e non è coinvolta con l’uccisione dei pescatori, una tesi che è stata commentata positivamente dal giudice.

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