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“I detenuti per la ricostruzione in Emilia”, la proposta del Ministro Severino

Il lavoro da fare nelle zone terremotate è ancora tanto, ecco allora la proposta del Ministro della giustizia che auspica un coinvolgimento dei detenuti non pericolosi con la doppia funzione di aiuto alla ricostruzione e per il reinserimento nella società.
A cura di Antonio Palma
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I detenuti rinchiusi nelle carceri dell'Emilia Romagna potrebbero essere tra i protagonisti della ricostruzione delle zone colpite dal terremoto in Emilia che ha distrutto molte zone della bassa pianura padana. La proposta è arrivata oggi dal Ministro della giustizia durante la visita al carcere della Dozza a Bologna, dove ha lanciato la sua idea con l'obiettivo di "rendere utile la popolazione carceraria, quella non pericolosa, per i lavori di ripresa del territorio". Per Paola Severino con questa iniziativa ci sarebbe una doppia utilità, l'aiuto alla ricostruzione delle zone terremotate e il recupero alla socializzazione del detenuto. Il Ministro ha spiegato che con un simile intervento si potrebbe avviare una nuova fase che "insegni alla cittadinanza a considerare il detenuto un soggetto che può essere utile per la società". Sono tanti i casi di detenuti con una grande voglia di ricominciare e il lavoro socialmente utile potrebbe essere proprio il primo passo verso questa fase di reinserimento nella comunità.

Molti edifici distrutti o inagibili – Di lavoro nelle zone sconvolte dal sisma in questo momento ne serve tanto visto le continue scosse registrate dai sismografi che rendono difficile per il momento la ripresa delle attività quotidiane, ma soprattutto causano altri crolli e lesioni negli edifici. Secondo il primo bilancio della Regione Emilia Romagna ad esempio sono almeno 219 gli edifici scolastici danneggiati dal terremoto, dato destinato ad aumentare con il proseguimento delle verifiche di agibilità. Le scosse che si sono susseguite anche stanotte, infatti, hanno peggiorato la situazione di molti edifici pubblici e privati e la Regione ha messo in campo dodici squadre di esperti delle quattro università regionali per verificare insieme alla protezione civile e ai Vigili del fuoco danni e possibili recuperi.

Si cercano locali adatti per svolgere esami e scrutini delle scuole – Intanto però proprio sul fronte scolastico, come avvertono l'assessore regionale Patrizio Bianchi e il vice direttore dell`Ufficio Scolastico regionale Stefano Versari, la priorità è garantire la continuità degli studi ai ragazzi soprattutto in vista degli esami. Per garantire una conclusione adeguata dell`anno scolastico a tutti i giovani abitanti delle zone colpite dal sisma, l'assessorato regionale insieme ai tecnici sta cercando di individuare i locali opportuni dove far svolgere gli scrutini e gli esami.

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