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Grillo e il reddito di cittadinanza: promessa irrealizzabile?

Il capo del Movimento 5 Stelle ha posto tra i punti del suo programma il reddito di cittadinanza, ma non è ben chiaro dove intenda prendere i soldi necessari. E intanto bisticcia coi numeri…
A cura di Davide Falcioni
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Tzunami Tour a Susa, campagna elettorale di Bebbe Grillo

Tra i punti principali del programma del Movimento 5 Stelle c'è l'introduzione di un reddito di cittadinanza. Al grido di "nessuno deve rimanere indietro", Beppe Grillo ha cavalcato durante tutto lo Tsunami Tour l'onda del comprensibile disagio dei milioni di disoccupati italiani, promettendo a tutti che al "taglio dei privilegi della casta" (non ben identificata) corrisponderà un reddito oscillante tra gli 800 e i 1000 euro al mese: tutto ciò per 18milioni di italiani inattivi o disoccupati, di età compresa tra i 15 e i 64 anni (dopo, generalmente, si va in pensione). A sostegno di questa proposta, il comico genovese ha sempre portato l'esempio di altri Paesi europei, come la Francia, che notoriamente vanta uno stato sociale molto forte e livelli altissimi di assistenza.

L'idea che il capo del Movimento 5 Stelle dà di sé è un po' quella di un moderno Robin Hood: togliere soldi alla casta e darli ai poveri. Solo che, in un post del 26 febbraio, Grillo ha scritto: "Ogni mese lo Stato deve pagare 19 milioni di pensioni e 4 milioni di stipendi pubblici. Questo peso è insostenibile, è un dato di fatto, lo status quo è insostenibile, è possibile alimentarlo solo con nuove tasse e con nuovo debito pubblico, i cui interessi sono pagati anch'essi dalle tasse. E' una macchina infernale che sta prosciugando le risorse del Paese. Va sostituita con un reddito di cittadinanza". Grillo ignora che quei numeri sono ampiamente sottostimati, essendo l'ammontare degli stipendi pubblici pari – nel 2011- all'11,1% del Prodotto Interno Lordo (che quel'anno fu di 2,194 bilioni di dollari) .  Il comico omette di dire anche che tra quei dipendenti ci sono insegnanti, operai, infermieri. Anche loro appartengono alla casta?

Ma come funziona davvero il modello francese? E la proposta di Grillo è sovrapponibile a quella transalpina, oppure è più un'accozzaglia di buoni propositi suggestivi ma poco realizzabili? A chiarire la questione è un documentato articolo di Linkiesta, che ha preso in analisi il modello francese: quello che, per numero di abitanti e cultura, sembra maggiormente sovrapponibile all'italiano e dove da anni esiste un programma di supporto al reddito che abbina l'elemento sussidiante a un sistema di incentivi per evitare che i beneficiari smettano di cercare attivamente un lavoro. "Nel 2009 – spiega l'articolo – la Francia ha introdotto il Revenu de Solidarieté Active (Reddito di Solidarietà Attivo), con l’obiettivo di dare supporto ai lavoratori disagiati e di incoraggiarne il ritorno nella forza lavoro".

Come funziona il Reddito di Solidarietà Attivo? L'Rsa garantisce un reddito minimo modulato sul nucleo familiare: una coppia senza figli ha diritto a 470 euro al mese, mentre una con due figli a 980 euro. Cifre con ogni evidenza lontane dagli "800-1000 euro" a testa promessi da Grillo. "Il programma – spiega l'articolo – garantisce anche un reddito integrativo per le famiglie che lavorano ma che percepiscono un reddito basso attraverso l’RSA-Chapeau. Quest’ultimo è un sistema di integrazione del reddito per gli stipendi al di sotto di una certa soglia che incentiva fortemente la ricerca attiva del lavoro: per ogni euro di reddito da lavoro l’RSA garantisce 0,62 euro di reddito addizionale".

L'ipotesi del Reddito di Cittadinanza secondo Grillo dovrebbe coinvolgere in Italia cittadini inattivi e disoccupati, cioè circa 18milioni di persone. Eppure il modello francese nel 2010 era usufruito da 1,8 milioni di famiglie, cioè circa 3,8 milioni di persone. "L'ammontare annuale stanziato per questo provvedimento è di circa lo 0,6% del Pil, ma rispetto ai vari benefici sociali che l’RSA ha sostituito, questa forma di sussidio costa solo lo 0,1% del Pil in più (circa 1.5 miliardi aggiuntivi). Questo costo aggiuntivo è stato finanziato da un aumento di 1,1 punti percentuali della tassa per contributi sociali sul reddito da capitale". In Italia la proposta di Grillo avrebbe un costo pari a circa 172 miliardi di euro all'anno (800 euro per 18milioni, per 12 mesi): dove intende prendere quei soldi il Movimento 5 Stelle?

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