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Giappone, emergenza alluvioni: 100 morti e 30mila sfollati

E’ pesante il bilancio delle alluvioni causate dalle piogge degli ultimi giorni: almeno 100 i morti accertati, anche se ci sono ancora numerosi dispersi. Trentamila gli sfollati e collegamenti ferroviari che rischiano di restare fuori uso per mesi.
A cura di Davide Falcioni
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Si aggrava di ora ora il bilancio dei danni e delle vittime causate dalle inondazioni e dal maltempo in Giappone: secondo fonti governative i morti accertati sarebbero cento, ma numerosi sono ancora i dispersi e le speranze di trovarli ancora vivi si affievoliscono sempre di più.  Il primo ministro Shinzo Abe ha definito le operazioni di soccorso "una corsa contro il tempo", dopo le forti piogge torrenziali che hanno devastato negli ultimi giorni la regione del Kansai e del Kyushu, nella zona centro occidentale del Paese: per questo, nel tentativo di fronteggiare l'emergenza. il governo ha disposto decine di migliaia di uomini sul campo tra vigili del fuoco, poliziotti e membri delle forze di autodifesa. Gli ordini di evacuazione hanno riguardato un totale di 5,9 milioni residenti in 19 prefetture, con 30mila persone costrette a pernottare nei centri di accoglienza da ieri.

Nel territorio di Okayama, tra le zone maggiormente colpite dal nubifragio, oltre mille persone che avevano trovato rifugio sui tetti delle proprie case sono state tratte in salvo dagli elicotteri e dalle imbarcazioni. Nel distretto di Mabicho quasi 1.200 ettari di terra risultavano sommersi dall'acqua, con 4.600 case completamente sommerse. Il ministero delle Infrastrutture ha comunicato che 17 operatori ferroviari hanno sospeso i servizi, e si stima che il processo per ripristinare regolarmente i collegamenti potrebbe durare settimane, se non mesi.

Anche svariati stabilimenti del settore automobilistico, e del loro importante indotto, sono stati costretti a sospendere le produzione. I dirigenti della Daihatsu hanno ordinato lo stop nelle catene di assemblaggio delle automobili in quattro prefetture – incluse quelle di Kyoto e Osaka – a causa delle difficoltà nel reperire i pezzi di ricambio. Analoga decisione è stata assunta dalla Mazda, almeno fino a martedì, negli stabilimenti delle prefetture di Hiroshima e Yamaguchi. Le case automobilistiche hanno sovente interrotto la produzione anche tenendo in considerazione le problematicità per i dipendenti nel raggiungere il posto di lavoro, in seguito alle vaste alluvioni che hanno interrotto numerose arterie stradali e ferroviarie.

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