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Gentiloni a Bruxelles: “Sui migranti l’Ue in ritardo, su Jobs Act non torniamo indietro”

Il debutto di Gentiloni a Bruxelles da Premier alla riunione del Consiglio Europeo: “Tutti i colleghi mi hanno chiesto di salutare Matteo Renzi”
A cura di Antonio Palma
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"Tutti i colleghi mi hanno chiesto di salutare Matteo Renzi e mi hanno accolto calorosamente, incuriositi e favorevolmente colpiti dalla rapidità con cui la crisi si è risolta", così il neo presidente del consiglio Paolo Gentiloni racconta la sua prima volta da premier a Bruxelles dove giovedì ha partecipato alla riunione del Consiglio Europeo. Molti i temi toccati durante il summit tra i capi di governo dell'Unione ma l'accento di Gentloni al termine dell'incontro si è soffermato soprattutto sulle politiche dell'Unione sulla questione migranti criticando apertamente l'operato di Bruxelles anche se nei suoi modi sempre pacati.

"L'Ue si sta lentamente orientando ad assumere nella sua agenda le priorità migratorie ma purtroppo i problemi sono molto più veloci delle soluzioni e continua ad esserci ancora un fortissimo ritardo, anche laddove, nel recepire la proposta italiana del Migration compact, c'è una consapevolezza che si debbano fare dei passi in avanti", ha spiegato infatti il premier parlando coni giornalisti in conferenza stampa. "Nel vertice Ue – ha detto ancora Gentiloni – si è parlato della Brexit dopo la partenza del primo ministro Theresa May. Quando sarà attivato l'art.50, sarà il Consiglio europeo a delineare le linee guida per il negoziato che sarà condotto dalla Commissione. E parteciperà a queste riunioni preparatorie anche il Parlamento europeo".

Sulla Siria invece l'Ue ha scelto di respingere l'ipotesi di sanzioni verso la Russia per i bombardamenti in atto nel Paese. "La diplomazia vive uno dei suoi momenti più difficili. Non è facile dare un contributo, ci siamo concentrati sulla dimensione umanitaria e abbiamo avuto una discussione conclusasi, per fortuna, senza considerare l'ipotesi, che a mio avviso sarebbe stata sbagliata, di agire con sanzioni contro la Russia. Ipotesi che è girata, è stata rinnovata anche nella riunione di oggi, ma non è passata" ha aggiunto infatti il premier. Al contrario invece l'Europa ha esteso invece di altri 6 mesi le sanzioni economiche contro Mosca per l'annessione della Crimea e la destabilizzazione del Donbass, in Ucraina, già prorogate nel luglio scorso .

Per quanto riguarda la politica interna, Gentiloni, rispondendo ad alcune domande, ha confermato invece che il suo governo andrà avanti lungo la strada della riforma del lavoro promossa dal precedente Esecutivo guidato da Renzi. "Il governo non ha nessuna intenzione di cambiare linea sul Jobs act e sull'articolo 18" ha sottolineato infatti il Presidente del Consiglio.

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