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Genova, individuato il corpo del penultimo disperso

I soccorritori hanno trovato uno dei due dispersi dell’incidente del Jolly Nero. I vigili del fuoco sono al lavoro per estrarre il corpo. Salgono così a 8 le vittime di Genova, intanto l’armatore accusa i rimorchiatori di quanto accaduto.
A cura di Susanna Picone
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I soccorritori hanno trovato uno dei dispersi dell’incidente del Jolly Nero. I vigili del fuoco sono al lavoro per estrarre la salma. Salgono così a 8 le vittime di Genova, intanto l’armatore accusa i rimorchiatori di quanto accaduto.

È stato individuato il corpo di una delle due persone coinvolte nell’incidente di Genova che ancora mancava all’appello. I vigili del fuoco hanno riferito che i sommozzatori hanno localizzato sotto le macerie del molo Giano una parte del corpo e stanno lavorando nel tentativo di estrarlo. Con questa persona salgono così a 8 i morti accertati. Prima del ritrovamento da Genova avevano già fatto sapere che i funerali delle vittime del disastro si terranno solo dopo che saranno recuperati tutti i corpi dei dispersi. A riferirlo era stato il comandante della Capitaneria di Porto, ammiraglio Felicio Angrisano: “Le famiglie vogliono che i loro cari siano tutti insieme per esequie comuni in Duomo. Ma il tempo passa ed è difficile sopportare l’attesa”, aveva detto ancora Angrisano. Nella giornata di oggi, inoltre, è stata recuperata anche la scatola nera della Centrale operativa dei piloti, importante per ricostruire l’incidente.

E intanto è in corso uno scambio di accuse tra l’armatore e i rimorchiatori: la compagnia Messina, a cui appartiene la nave Jolly Nero, ha detto di non accettare che i due rimorchiatori “anche ammesso che la macchina della nave fosse ferma, non siano stati in grado di tenere una nave di medie dimensioni come la Jolly Nero”. I Messina hanno sottolineato che l’azione dei due mezzi non è accettabile “in quelle condizioni meteo-marine ottimali”. I rimorchiatori al servizio della Jolly Nero, da parte loro, hanno risposto alle accuse dicendo di non aver ricevuto alcuna segnalazione di allarme dalla nave in tempo per cercare di evitare quanto accaduto. Un comandante della società Rimorchiatori ha detto che, a quanto gli risulta, il comandante del rimorchiatore ha iniziato a preoccuparsi quando la nave era a 150 metri dalla torre perché mancavano ordini. Quando è arrivata a 70 metri ha preso la radio e ha gridato: "Che ca… state facendo?".

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