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Genova, cercatore di funghi decapitato mentre era vivo. Il nipote sotto inchiesta

La Procura ha perquisito la casa di Claudio Borgarelli, trovando diversi coltelli e lame, tra cui un machete. La vittima è stata prima colpita da una scarica di pallini di un fucile da caccia e poi decapitata con un’arma da taglio molto grande. L’uomo si difende: “Avevo denunciato mio zio per una vecchia storia, ma io non c’entro”.
A cura di Biagio Chiariello
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Claudio Borgarelli, nipote di Albano Crocco, il pensionato di 68 anni trovato morto, decapitato, nei boschi di Craviasco di Lumarzo cercare funghi ed è stato trovato morto la sera nel bosco , è sotto inchiesta nel caso dell’omicidio dell’anziano condotta dal procuratore capo Francesco Cozzi e dal sostituto procuratore Silvio Franz. Borgarelli ha ammesso di non aver buoni rapporti con lo zio, che non si parlavano più da tempo e che era arrivato a segnalarlo alla Guardia Forestale dopo che Crocco aveva scaricato detriti edili nel bosco. Ieri le autorità hanno perquisito la casa dell’indagato.

Come evidenzia il Secolo XIX, nell’abitazione sono state trovato coltelli di diverse misure, armi appese a una parete di casa, in esposizione. E un machete. Secondo gli inquirenti lo zio sarebbe stato trucidato proprio come una lama simile, dopo essere stato colpito da una scarica di pallini da caccia. "Non ho la minima idea di chi possa avere ucciso mio zio. Credo che i carabinieri abbiano voluto perquisire la mia casa perché è la più vicina al bosco dove è stato trovato ucciso. Ma io sono tranquillo” dice ora Borgarelli.

I rapporti tra i due si erano incrinati proprio dopo che il nipote aveva denunciato lo zio: “Voleva scaricare del materiale di risulta di edilizia – dice indicando la riva –, io non ero d’accordo e lui lo ha fatto lo stesso. Sono stato costretto a chiamare la Forestale e quando sono venuti ho chiesto di non denunciarlo e di andare a chiedergli se poteva toglierlo. L’ha fatto, ho cercato di dargli una mano e lui ha rifiutato ‘abbondantemente’. Da quel momento ha preso la decisione di non parlami più”. Va comunque precisato che non sono scattati provvedimenti cautelari nei confronti dell’uomo e l’indagine deve proseguire alla ricerca della verità.

I risultati dell'autopsia: l'anziano decapitato quando era vivo – L'autopsia ha inoltre accertato che Crocco è stato decapitato mentre era ancora vivo. Secondo quanto emerso dall'esame autoptico eseguito dal medico legale Alessandro Bonsignore, la vittima sarebbe stata raggiunta da una scarica di pallini di piccolo calibro alla schiena, esplosa da una distanza non troppo ravvicinata: sul corpo ne sono stati trovati sei che si sono fermati a un livello superficiale. Poi il killer ha colpito la sua vittima con "una grossa arma pesante e dalla lama molto affilata". Due, tre colpi al massimo per recidere la testa dal corpo. L'anziano avrebbe sicuramente cercato di difendersi tanto che il medico legale ha trovato le dita della mano destra completamente frantumate. Il corpo è stato poi trascinato per un centinaio di metri e gettato nel dirupo.

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