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Foto osé della minore online, niente risarcimento ai suoi genitori: “Non hanno vigilato”

Il giudice ha condannato i giovani che hanno diffuso le foto a risarcire la vittima ma non i genitori di lei perché non avrebbero vigilato sulla condotta imprudente della propria figlia.
A cura di Antonio Palma
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Quelle foto osé diffuse tra amici doveva essere una goliardata di poche ore tra ragazzini ma gli stessi scatti finirono per diffondersi molto più di quanto lei avrebbe voluto, apparendo infine anche sui social dove sono stati pubblicati da parte di alcuni suoi coetanei. Per quella vicenda ora undici ragazzi, identificati come quelli che  avevano diffuso la foto nuda della loro amica facendola circolare sui telefonini di mezza città, sono stati chiamati a risarcire la parte lesa in sede civile insieme ai loro genitori. I fatti risalgono all'inizio del 2013 quando le immagini si diffusero tra i ragazzi della zona, interessando almeno una trentina di giovani, quasi tutti minorenni.

La ragazza, all'epoca 14enne, si era rivolta ai carabinieri facendo scattare l'inchiesta con l'accusa di diffusione di materiale pedopornografico che però in sede di udienza preliminare decadde per tutti. Il procedimento civile però ha seguito il suo corso e ora ha chiamato gli undici ragazzini a risarcire la vittima.  Le richieste della famiglia dell ragazza era di 650mila euro per danni patrimoniali e non, ma il giudice ha accolto solo in parte leloro pretese stabilendo che i convenuti debbano versare, a vario titolo, la cifra in totale di oltre 100mila euro solo come danno non patrimoniale.

Il giudice ha disposto che a pagare il risarcimento siano i genitori dei ragazzi perché "è in capo al genitore l'onere di provare e di dimostrare il corretto assolvimento dei propri obblighi educativi e di controllo sul figlio, solo in tal modo potendosi esonerare dalla condanna risarcitoria".  Il giudice però ha "bacchettato" anche i genitori della minorenne non riconoscendo loro il risarcimento in quanto non avrebbero vigilato sulla condotta imprudente della propria figlia, da cui sarebbero partite le foto osè.

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