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Forte terremoto in Cile: magnitudo 8.2. Allarme tsunami rientrato, 6 morti

Mancavano pochi minuti alle 21 quando il nord del Cile ha tremato: allerta tsunami per tutta l’America Latina fino a mattina inoltrata. 300 detenute fuggite da un carcere.
A cura di Biagio Chiariello
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UPDATE – Rientrato l’allarme tsunami. Circa 10 ore dopo la forte scossa di terremoto che ha colpito il Cile le autorità hanno revocato l’allarme tsunami che era stato lanciato dopo l’avvistamento di onde alte due metri. Nonostante il ministero dell'Interno abbia ordinato di rimanere in allerta, molte persone stanno ritornando alle loro case. Finora ci sono state 17 scosse di assestamento e, secondo il servizio sismologico dell'università del Cile, ce ne saranno altre anche nei prossimi giorni. Sei i morti accertati.

UPDATE – 6 vittime – Le autorità cilene hanno aggiornato il numero delle vittime dopo il terremoto registrato nella costa nord del Cile.

Un forte terremoto, di magnitudo 8.2, è stato registrato al largo delle coste settentrionali del Cile, nei pressi dell’area mineraria di Iquique alle 20:46 di ieri ora locale, l'1:46 di oggi in Italia. A distanza di meno di un’ora, onde alte anche due metri si sono abbattute sulla costa settentrionale del paese nella località di Pisagua, circa 1.800 km da Santiago. Ora tutta la costa pacifica dell'America Latina è ora interessata dall'allarme tsunami, che resterà attivo almeno fino a mattina inoltrata. "Un sisma di queste proporzioni ha il potenziale per provocare uno tsunami distruttivo che può colpire le aree costiere vicine all'epicentro nel giro di minuti o zone più distanti dopo ore", ha comunicato il Pacific Tsunami Warning Center che ha esteso l'emergenza anche ai vicini Perù ed Ecuador.

L'epicentro del sisma è stato registrato a 95 chilometri a nordovest di Iquique, capoluogo della regione di Tarapacà e principale porto del Cile per l'esportazione mineraria, dove alcune case sono crollate e ha subito danni l'aeroporto. Almeno cinque persone hanno perso la vita e altre sono rimaste ferite. Dal carcere della Iquique, invece, sono fuggite 300 detenute. Lo ha reso noto il ministro degli interni, Rodrigo Penailillo, che ha specificato che le vittime sono 4 uomini e una donna, soprattutto a causa di infarto o schiacciati dai crolli. Il presidente Michelle Bachelet ha dichiarato lo stato di catastrofe naturale nelle regioni di Arica e Tarapacan, nei pressi del confine con il Perù. "Il Cile ha affrontato bene questa prima fase dell'emergenza – ha detto la Bachelet -. L'allerta tsunami è stata data con prontezza. Domani raggiungerò le zone colpite dalla catastrofe".Il ministro dell'Interno, Rodrigo Penailisso, ha chiesto ai sindaci delle città più colpite di "valutare la decisione di chiudere le scuole".

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