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Firenze, uccide la moglie e tenta il suicidio. A dare l’allarme la figlia 14enne

Un uomo di 53 anni, Rosario Giangrasso, ha ucciso la moglie in casa e poi ha tentato di suicidarsi. Il dramma stamani a Scandicci. In difficoltà economiche, lo scorso luglio salì sul Duomo di Firenze per protesta.
A cura di Susanna Picone
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Dramma stamane in una abitazione di Scandicci (Firenze) in via Lorenzo Ghiberti. Un uomo di cinquantatré anni ha ucciso la moglie, una quarantatreenne thailandese, e poi ha tentato di suicidarsi. A dare l’allarme è stata la figlia maggiore, di quattordici anni: pare che al momento del dramma né lei né il fratello di otto anni si trovassero in casa. Secondo una prima ricostruzione, la ragazzina avrebbe trovato il padre sanguinante in camera da letto e poi la madre, ormai già priva di vita, sarebbe stata trovata in un’altra stanza. Per uccidere la moglie, il cinquantatreenne avrebbe usato dei coltelli trovati in cucina e poi, probabilmente con gli stessi coltelli, avrebbe tentato di tagliarsi le vene. Sul posto sono arrivati i sanitari del 118 e i carabinieri che svolgono le indagini. Il presunto omicida è Rosario Giangrasso, già noto alle cronache per essersi arrampicato, nel luglio scorso, sulla cupola del Duomo di Firenze per protesta.

Disoccupato e sotto sfratto, era stato protagonista di diverse proteste – Già in quella occasione l’uomo, nella speranza di richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla sua difficile condizione economica, aveva minacciato il suicidio. L’uomo è disoccupato e sotto sfratto. Sul posto – in una piazza gremita di turisti – intervennero vigili urbani, vigili del fuoco, polizia, carabinieri e 118. Dopo aver ottenuto dal sindaco di Scandicci, Sandro Fallani, la garanzia di un incontro, Giangrasso era sceso da solo dalle impalcature. E anche prima di questo episodio il presunto omicida aveva compiuto gesti di protesta simili: ad esempio nel marzo del 2012, disperato per aver perso il lavoro, si arrampicò su una gru alta 50 metri a Scandicci. In un’altra occasione, temendo che i servizi sociali gli togliessero i figli, affisse un cartello all'ospedale di Torregalli, dichiarandosi disposto a vendere un rene per mantenere la famiglia.

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