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Fertilizzanti tossici spacciati per naturali e venduti per l’agricoltura biologica

La Guardia di Finanza ha sequestrato diverse tonnellate di fertilizzanti spacciati per naturali e destinati principalmente all’agricoltura biologica, ma in realtà contenenti matrina, una sostanza tossica.
A cura di Antonio Palma
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La Guardia di Finanza ha sequestrato diverse tonnellate di fertilizzanti spacciati per naturali e destinati principalmente all'agricoltura biologica, ma in realtà contenenti matrina, una sostanza non commercializzabile in Europa perché tossica. In pratica il principio attivo contenuto in questi fertilizzanti ha un effetto simile a quello di sostanze molto pericolose, come il Ddt. L'operazione che ha portato alla scoperta della truffa è stata denominata Mela Stregata ed è stata condotta dai militari della Guardia di finanza e dall’Ispettorato della tutela della Qualità e Repressione Frodi agro- alimentari, su segnalazione dalla Federbio. A quanto si apprende, nonostante per il momento i sequestri sono avvenuti solo in Puglia e Sardegna, l’utilizzo di questa sostanza nociva sarebbe diffusa in molte regioni d’Italia Italia e per questo motivo le indagini proseguiranno. “Non solo Puglia e Sardegna, dove sono stati effettuati i sequestri, non si tratta di un fatto isolato, quelle merci erano destinate a mezza Italia” ha infatti dichiarato all'Adnkronos Luciano O.Atzori, consigliere e segretario dell'Ordine Nazionale dei Biologi ed esperto in sicurezza degli alimenti e tutela della salute.

Sequestri di fertilizzanti in Sardegna e Puglia

I prodotti sequestrati provengono soprattutto dalla Cina e dall'India e sarebbero stati smerciati in Italia come corroboranti e fertilizzanti organici. In molti casi potrebbero essere stati truffati gli stessi agricoltori, alcuni poco esperti di prodotti naturali e quindi facilmente ingannabili. La Matrina infatti è una sostanza naturale che si estrae dalle radici di una leguminosa, ma è altamente tossica. L’indagine, condotta anche grazie alla collaborazione di Federbio, aveva portato, nel mese di giugno, alla denuncia di un uomo sardo e al sequestro di alcuni prodotti nocivi stoccati proprio in un'azienda nella provincia di Cagliari. Successivamente le indagini si sono estese fino ad arrivare in Puglia dove sono stati sequestrati diversi chili di prodotti spacciati per fertilizzanti naturali, ma contenenti la matrina. Al momento l’indagine continua per scoprire se ci sono altri casi simili nel resto d’Italia.

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