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Ferrara, 13enne minacciato di morte. Il papà presenta 5 denunce: “Mio figlio non vive più”

Un ragazzino che frequenta le scuole medie è stato minacciato di morte da un gruppo di minori che da tempo terrorizza la città. “Se non ritiri la denuncia finisce male. Ti riempio di botte fino ad ammazzarti”, gli hanno detto dopo che, insieme al padre, ha denunciato il furto del cellulare.
A cura di Susanna Picone
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Non sono “solo” bulli, ma veri e propri criminali. Ne è convinto il papà di un ragazzino di tredici anni di Ferrara che, secondo la denuncia della famiglia, è stato minacciato di morte mentre stava aspettando l'autobus dopo la scuola. “Se non ritiri la denuncia finisce male. Ti riempio di botte fino ad ammazzarti”, gli avrebbero detto altri ragazzini. Una minaccia arrivata dopo un furto subito dal tredicenne da parte di un ragazzo di qualche anno più grande. Armato di coltello, gli ha portato via il cellulare e poi gli ha chiesto un riscatto. In questi casi qualcuno paga e per paura non denuncia, altri come invece il tredicenne con la sua famiglia decidono di denunciare. Ed è in quel momento che secondo il padre è iniziata l’odissea con le minacce di morte.

In un’intervista al Resto del Carlino il genitore ha detto che suo figlio è terrorizzato dalla vicenda, non dorme più la notte e anche il suo rendimento scolastico è precipitato. “Per interposta persona gli hanno fatto sapere che il suo aggressore ha scoperto dove abita. Se necessario, sarebbe andato a cercarlo anche a casa. E sarebbe pronto a picchiarlo anche davanti alle forze dell’ordine”, ha spiegato il padre affermando che finora ha presentato ben cinque querele ed è costretto a scortare il figlio in ogni momento della giornata. “Lo accompagniamo a scuola e lo andiamo a prendere. Lo portiamo ovunque. Ma così non è vita. Ormai lui non esce più”, ha spiegato aggiungendo che al ragazzo hanno sconsigliato di frequentare i luoghi in cui si riuniscono i suoi aggressori.

La famiglia del tredicenne minacciato dice di conoscere chi sono questi soggetti: “Si tratta di tre ragazzi – ha spiegato il padre – tutti di origine straniera. Uno di loro è quello che ha materialmente rapinato mio figlio. Fanno parte di quella che gli adolescenti chiamano la compagnia del sotto Mac”. Non frequentano la stessa scuola del ragazzo dove però ci sarebbe un altro giovane che individua le vittime più appetibili tra gli alunni e li indica alla banda. Carabinieri e polizia si sono attivati con perquisizioni, pedinamenti e altre attività.

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