Zika, scimmia incinta infettata col virus per monitorare effetti su gravidanza

Da tempo gli scienziati e ricercatori in tutto il mondo stanno cercando di studiare le implicazioni e i possibili rimedi al virus Zika dopo l'improvvisa impennata di casi riscontrati nei Paesi sudamericani come il Brasile. A preoccupare principalmente è l'effetto del virus sulle donne in gravidanza e le conseguenze sui feti. Per questo un gruppo di scienziati statunitensi dell'università del Wisconsin ha dato via ad un esperimento limite in questo senso infettando volutamente col virus Zika una scimmia incinta. Lo scopo è quello di monitorare in ogni momento durante i mesi di gestazione l'evoluzione della gravidanza. L'obiettivo finale dell'esperimento infatti è capire la correlazione tra Zika e la microcefalia e altri danni al cervello che sono stati riscontrati nei feti umani.
Gli esami e le analisi sull'animale, come ecografie e test del sangue, saranno divulgati costantemente online per metterli a disposizione della comunità scientifica internazionale che sta lavorando sul virus. Come spiegano i media statunitensi, il caso ovviamente ha suscitato non poche implicazioni di tipo etico che hanno investito lo stesso team impegnato nell'esperimento. "Sento una necessità morale nel fare questo tipo di ricerca su un animale e allo stesso tempo sono triste per quello che questo lavoro comporta sulla scimmia. Non penso che queste due cose si escludano a vicenda" ha sottolineato infatti Dave O’Connor, docente dell'ateneo Usa e guida del gruppo. "Un paio di settimane fa ero a Rio de Janeiro, e continuavo a vedere donne incinte per strada, tutte potenzialmente a rischio. Sono arrivato alla conclusione che c’è un imperativo etico e morale a studiare il modello animale più rilevante per avere i dati più preziosi" ha ricordato lo studioso.
Anche se non ci sono ancora precisi studi sul caso, gli scienziati sono sempre più concordi nel ritenere la microcefalia e il virus Zika correlati. "Ci sono evidenze sempre maggiori” hanno spiegato anche dal Comitato di Emergenza dell’Oms, ricordano però che "la microcefalia è solo una delle problematiche fetali che potrebbero essere legate all’infezione da virus Zika". "Il virus è stato trovato nel liquido amniotico, e ci sono evidenze sperimentali che può oltrepassare la barriera placentare" ha spiegato il direttore generale dell’Oms Margaret Chan, citando tra la altre cose aborti spontanei, crescita rallentata e insufficienza del liquido amniotico.