Verso il piano salva Stati, la Finlandia: “La Grecia ipotechi il Partenone”

Nuovi prestiti per la Grecia? Sì, ma mettiamo una bella ipoteca sul Partenone. La proposta, per certi versi fantasiosa, arriva dalla Finlandia ed è stata avanzata durante i negoziati europei sul piano salva Grecia, al momento in corso a Bruxelles. Che lo Stato ellenico se la passi male è sotto gli occhi di tutti; inoltre l'eventualità che non riesca a far fronte ai debiti contratti con gli altri Stati europei non è sicuramente fanta-economia.
Per questi motivi, Helsinki ha chiesto precise garanzie in caso di insolvenza: si tratta, nello specifico, di garanzie che comporterebbero "l'ipoteca" dell'Acropoli di Atene, del Partenone e di alcune isole. Per i finlandesi la Grecia ha quindi la possibilità di dare solide garanzie all'Eurogruppo mediante i suoi importanti beni di Stato, beni il cui ammontare stimato dai finlandesi equivale a circa 300 miliardi di euro.
PIANO SALVA GRECIA A BRUXELLES- L'Europa è sempre all'opera per salvare la Grecia. Alcune indiscrezioni che arrivano da Bruxelles, dove è in corso il vertice dell'Eurogruppo, fanno pensare a un prolungamento della durata dei prestiti ai paesi in difficoltà da sette anni e mezzo a un minimo di 15 anni. Alcune facilitazioni potrebbero riguardare anche il tasso di interesse che, sempre secondo indiscrezioni, potrebbe passare dal 4,5% al 3,5%. Nonostante quindi le dichiarazioni del Primo Ministro del Lussemburgo Jean Claude Junckere e del Ministro delle finanze olandesi Jan Kees de Jager- che non hanno potuto escludere con certezza la possibilità di un default greco- l'Unione Europea pare quindi intenzionata a mettere in campo tutti gli sforzi possibili per salvare la Grecia.
BENE LE BORSE- E l'eventualità di un piano salva Stati pare piacere molto ai mercati, come confermato dal rialzo delle principali borse europee dopo le indiscrezioni trapelate dal vertice di Bruxelles. A Milano il Ftse Mib registra un aumento del 2,9% e il Ftse All Share sale del 2,6%. Parigi porta a casa un rialzo del 1,6%, Francoforte dello 0,66% e Londra dello 0,48%.