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Usavano un’app per pianificare crimini, senza sapere fosse dell’FBI: centinaia di arresti nel mondo

Centinaia di criminali sono stati arrestati in tutto il mondo in una massiccia operazione della polizia condotta in diversi paesi europei oltre che in Australia e Nuova Zelanda: sgominate bande di bikers e cartelli della droga grazie all’infiltrazione della polizia in un’app utilizzata per scambiare messaggi in codice tra criminali. L’operazione, denominata Ironside, è considerata “la più sofisticata al mondo contro la criminalità organizzata che sia stata condotta fino a oggi dalla polizia”
A cura di Chiara Ammendola
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Sono centinaia le persone le persone arrestate in almeno 18 paesi del mondo nell'ambito dell'operazione Ironside portata avanti dalla polizia federale australiana. Si tratta di criminali appartenenti a cartelli della droga o band di bikers che sono stati individuati grazie a un'app installata nei propri cellulari e ricollegata direttamente all'Fbi, grazie alla quale gli agenti federali hanno potuto intercettare migliaia di messaggi riguardo intenti criminali.

Ironside, questo il suo nome è una delle più grandi operazioni della polizia contro la criminalità organizzata, seguita in diversi paesi di Europa, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda, e descritta dagli agenti come "la più sofisticata al mondo contro la criminalità organizzata che sia stata condotta fino a oggi dalla polizia". Questa massiccia intercettazione di messaggi è stata resa possibile da un'applicazione chiamata "ANoM", che i criminali di tutto il mondo usavano per comunicare in modo criptato ma che in realtà era controllata dall'Fbi, a loro insaputa. Nei messaggi che si scambiavano progetti riguardo omicidi e traffico di droga e armi, così come spiegato dalla polizia australiana che ha arrestato 224 persone. Mentre sono altre "centinaia le persone che sono state arrestate" fuori dall'Australia.

Come funzionava l'app e come è arrivata ai criminali

L'applicazione ANoM era stata installata sui particolari telefoni al cui interno non vi era nient'altro: si tratta di dispositivi venduti al mercato nero che non avevano altra funzionalità se non quella di comunicare proprio attraverso quest'app. I telefoni sono stati immessi sul "mercato" proprio dalla polizia in quella che si è strutturata come una vera e propria trappola. Un telefono di questo tipo può comunicare solo con un altro telefono contenente l'applicazione. "I dispositivi sono circolati e la loro popolarità è cresciuta tra i criminali – ha spiegato la polizia australiana – che avevano fiducia nella legittimità dell'applicazione perché le principali figure della criminalità organizzata ne garantivano l'integrità". "Fondamentalmente, si sono ammanettati l'un l'altro abbracciando – il capo della polizia australiana Reece Kershaw nella dichiarazione – e fidandosi di ANoM e comunicando apertamente con esso, non sapendo che li stavamo ascoltando tutto il tempo", ha aggiunto. L'operazione è stata denominata in codice ‘Ironside' in Australia e ‘Trojan Shield' in tutto il mondo.

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