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Usa, Obama archivia la crisi: “È ora di voltare pagina”

L’America è risorta dalla recessione: a sottolinearlo, nel suo sesto discorso sullo stato dell’Unione, il presidente Barack Obama. Sul fronte terrorismo, il presidente degli Stati Uniti ha assicurato che i jihadisti dell’Isis saranno sconfitti.
A cura di Susanna Picone
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Per il presidente degli Stati Uniti d’America la crisi è finita ed è ora di voltare pagina. L’America è risorta dalla recessione ed è finalmente pronta ad aprire un nuovo capitolo. È apparso ottimista l’inquilino della Casa Bianca nel suo sesto discorso sullo stato dell’Unione pronunciato martedì notte ai parlamentari americani. Forte della ripresa dell'economia e nei sondaggi, Obama ha dettato l'agenda per l'ultimo biennio della sua presidenza. Ha parlato di svariati temi, dalla ripresa economica alla lotta del terrorismo, da Cuba alla questione femminile. Per il presidente americano è necessario che tutti godano della ripresa, a partire dalla classe media che più ha sofferto negli ultimi anni: “Non possiamo accettare un'economia che dia vantaggi enormi solo a pochi, ma bisogna impegnarsi per un'economia che generi un aumento dei redditi e delle possibilità per tutti”, così Obama, che ha già annunciato la sua rivoluzione sul fronte delle tasse, aumentando il carico fiscale sui super ricchi e sulle grandi banche e imprese per rafforzare il sistema di sgravi e agevolazioni a favore delle famiglie.

Obama ricorda la strage di Charlie Hebdo: “Isis sarà sconfitto”

Obama non ha più nulla da perdere: davanti al Congresso riunito in sessione plenaria ha infatti anche scherzato dicendo che non deve più fare campagne elettorali perché ne ha già vinte due. Nei due anni che gli rimangono alla Casa Bianca porterà avanti le sue istanze anche a colpi di decreto e di veti. È pronto a metterlo sulle nuove sanzioni all'Iran, come sulle modifiche all'Obamacare, sul gasdotto Keystone e sulle norme con cui la destra vuole bloccare la sua riforma dell'immigrazione. Tanti i temi toccati dal presidente americano. Per quanto riguarda il capitolo terrorismo, Barack Obama ha assicurato che l’Isis sarà sconfitto. Per questo ha chiesto al Congresso di autorizzare l'uso della forza, “per mostrare al mondo che siamo uniti” in questa lotta. Obama ha parlato anche degli attentati in Francia: “Da una scuola in Pakistan alle strade di Parigi, siamo con la gente che nel mondo è stata colpita dai terroristi”. Molti tra deputati e senatori hanno mostrato matite gialle per ricordare le vittime di Charlie Hebdo.

Cuba, Obama chiede la fine dell’embargo

Obama ha condannato a nome di tutta la nazione “la persecuzione di donne, minoranze religiose, lesbiche, gay, bisessuali e transgenger”, sdoganando alcuni di questi termini mai utilizzati prima in un discorso pubblico da un presidente. Contro i pirati informatici, ha avvertito, occorre agire come contro i terroristi: “Nessuna nazione straniera, nessun hacker dovrebbe essere in grado di attaccare le nostre reti, rubare i nostri segreti commerciali o invadere la privacy delle famiglie americane, specialmente dei nostri bambini, dobbiamo essere certi che il nostro governo impieghi l'intelligence per contrastare i cyber- attacchi”. Obama ha inoltre parlato della fine dell’embargo a Cuba e ha citato Papa Francesco: “Come sua Santità ha detto la diplomazia è un lavoro fatto di piccoli passi, questi piccoli passi aprono una nuova speranza per il futuro di Cuba”.

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