Usa, licenzia dipendente perché ha la sindrome di down: Walmart deve pagare 125 milioni di dollari

Secondo i giudici di Green Bay, Wisconsin, Walmart ha violato l'American with Disabilities Act (ADA), che vieta la discriminazione basata sulla disabilità di un dipendente e per questo dovrà versare in favore della Commissione per le pari opportunità di lavoro (EEOC) degli Stati Uniti la cifra di 125.150.000.
Il gigante americano nel luglio 2015 ha licenziato una propria dipendente, Marlo Spaeth, poiché affetta da sindrome di down. La donna infatti avrebbe ricevuto, dopo 16 anni di lavoro presso l'azienda, un improvviso cambio di lavoro o di orari che non è riuscita a seguire proprio a causa della sua disabilità. Pur avendo fatto presenta la cosa, la donna si è sentita rispondere che non era possibile perché quel cambio di programma era stato fatto per soddisfare le esigenze della clientela. A quel punto è scattato il licenziamento per la dipendente che in 16 anni aveva costantemente ricevuto valutazioni positive da parte dei suoi dirigenti.
La donna ha chiesto un reintegro all'azienda che però, stando a quanto evidenziato dai giudici, lo ha negato proprio a causa della sua disabilità. Una condotta che viola l'American with Disabilities Act (ADA) e che ha portato l'EEOC a intentare una causa contro il colosso americano che ha poi vinto. A Marlo Spaeth andranno 150mila euro di risarcimento per danni compensativi e 125 milioni di risarcimento per danni punitivi. "Il verdetto della giuria invia un messaggio forte ai datori di lavoro che la discriminazione per disabilità è inaccettabile nei luoghi di lavoro della nostra nazione", ha affermato il presidente dell'EEOC Charlotte A. Burrows.