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Usa, i resti del palazzo crollato a Miami sono stati demoliti: sotto le macerie ancora 121 persone

È stato demolito il palazzo di 12 piano oggetto di un crollo parziale lo scorso 24 giugno a Miami, in Florida. Con delle esplosioni controllate la scorsa notte è stato fatto crollare in maniera totale per paura di nuovi crolli causati dall’uragano Elsa. Drammatico il bilancio finora: 24 vittime estratte dalle macerie e 121 dispersi.
A cura di Chiara Ammendola
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Una serie di piccole esplosioni controllate hanno demolito il resto del palazzo crollato a Miami, in Florida lo scorso 24 giugno. La decisione era stata comunicata ieri dopo che l'arrivo dell'uragano Elsa aveva messo in allarme il governo locale sulla possibilità di nuovi crolli a causa delle forti raffiche di vento. Per questo il palazzo è stato demolito e le ricerche dei dispersi interrotte: queste ultime riprenderanno nei prossimi giorni dopo l'uragano avrà lasciato la Florida.

Sono infatti ancora 121 le persone che risultano disperse, i cui corpi non sono stati ancora individuati sotto le macerie dell'edificio di 12 piani. Mentre le persone estratte senza vita sono 24, tra le quali una bambina di 7 anni. La demolizione controllata è avvenuta poco dopo le 22.30 di domenica (ora locale): il palazzo è crollato nel giro di pochi secondi così come dimostrano i video diffusi in rete. I palazzi circostanti non sono stati interessati dal crollo e non hanno riportato danni tanto che non è stato necessario far evacuare i palazzi vicini.

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Il palazzo di Surfside faceva parte del complesso residenziale Champlain Towers: al momento sono in corso le indagini per chiarire cosa ne abbia provocato il crollo. Secondo i periti che stanno facendo le analisi è probabile che saranno necessari mesi per capire cosa si accaduto. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, ingegneri ed esperti avrebbero ipotizzato un cedimento legato principalmente al livello di corrosione e deterioramento dell’edificio, dovuto principalmente al sale dell’oceano. Il palazzo fu costruito nel 1981 e ospitava 136 appartamenti.

Attraverso un documento esclusivo, il New York Times ha reso noto che nel 2018 era stata effettuata una perizia che aveva evidenziato "importanti danni strutturali" alla lastra di cemento situata sotto la piscina esterna all’edificio, e "abbondanti" crepe e sgretolamenti nelle colonne, nelle travi e nelle mura del parcheggio sotterraneo. Tanto da richiedere una ristrutturazione immediata, ma in nessun caso veniva lanciato l'allarme rispetto a possibili crolli.

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