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I preservativi con il volto di Trump, il presidente con sei donne: diffuse nuove foto del caso Epstein

I democratici della Camera hanno pubblicato nuove foto dall’archivio di Epstein che mostrano i suoi legami con Trump, Clinton, Bannon e Gates, riaccendendo lo scontro politico e le richieste di trasparenza.
A cura di Davide Falcioni
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I democratici della Commissione di vigilanza della Camera hanno reso pubbliche nuove fotografie provenienti dall’archivio della proprietà di Jeffrey Epstein, riaccendendo l’attenzione sui rapporti tra il finanziere e alcune delle figure più potenti della politica, dell’economia e dei media statunitensi. Tra i volti che compaiono negli scatti figurano il presidente Donald Trump, l’ex presidente Bill Clinton, l’ex stratega della Casa Bianca Steve Bannon e il fondatore di Microsoft Bill Gates.

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Le immagini, in totale 19 tra quelle diffuse finora, fanno parte di un più ampio materiale fotografico acquisito dal comitato nell’ambito dell’indagine in corso su Epstein e sulla sua rete di relazioni. Secondo i democratici, le foto contribuiscono a delineare con maggiore chiarezza l’ampiezza dei legami che il defunto finanziere intratteneva con uomini potenti e influenti, rapporti che continuano a essere oggetto di forte dibattito pubblico.

Alcuni scatti hanno un carattere apparentemente mondano o goliardico, come quello che ritrae una ciotola di preservativi con una caricatura del volto di Trump e una scritta ironica sul prezzo. Altri mostrano Epstein in compagnia di Trump e di un gruppo di donne, i cui volti sono stati oscurati, oppure insieme a Bannon davanti a uno specchio. In altre immagini compaiono Clinton accanto a Epstein e a Ghislaine Maxwell, Bill Gates con l’ex principe Andrew, oltre all’ex presidente di Harvard Larry Summers e all’avvocato Alan Dershowitz.

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La commissione ha precisato che nessuna delle fotografie diffuse raffigura abusi sessuali né, per quanto noto, persone minorenni. Restano però incerti il contesto, la data e l’autore degli scatti, elementi che alimentano interrogativi più che fornire risposte definitive.

Il materiale arriva da un archivio molto più vasto: secondo il deputato democratico Robert Garcia, membro di punta della commissione, la proprietà di Epstein avrebbe consegnato oltre 95 mila fotografie, comprese migliaia di immagini di donne e delle residenze del finanziere. Per Garcia, la pubblicazione delle foto rappresenta un passo necessario per fare luce su una vicenda che, a suo dire, sarebbe stata finora coperta o minimizzata. Da qui l’appello al Dipartimento di Giustizia affinché renda pubblici tutti i fascicoli ancora riservati.

Di segno opposto la reazione repubblicana. Un portavoce del comitato ha accusato i democratici di aver selezionato solo una minima parte delle immagini e di averle presentate in modo strumentale, con l’obiettivo di costruire una narrazione politica contro Trump. Secondo questa versione, i documenti non mostrerebbero alcun comportamento illecito da parte delle persone ritratte.

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I diretti interessati, o i loro portavoce, hanno in larga parte ribadito posizioni già note. Clinton non è mai stato accusato di reati legati a Epstein e sostiene di aver interrotto i rapporti prima dell’arresto del finanziere nel 2019. Gates ha più volte dichiarato di essersi pentito degli incontri con Epstein, pur negando qualsiasi collaborazione professionale. Trump, i cui legami sociali con Epstein a New York e Palm Beach sono documentati da tempo, non è stato accusato di illeciti penali e ha sempre respinto le accuse, definendo la vicenda una montatura.

Al di là delle singole responsabilità, la pubblicazione delle foto conferma quanto Epstein fosse inserito nei circoli del potere statunitense e internazionale. Un dato che continua a pesare sul dibattito pubblico e che, secondo i democratici, rende inevitabile una piena trasparenza su chi abbia frequentato il finanziere e in quali circostanze.

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