Usa, “bimbi migranti abusati nei centri di accoglienza”: 125 denunce dal 2014

“Bambini vittime di abusi sessuali nei centri americani per migranti”. Dopo la bufera scatenata in seguito alla decisione dell’amministrazione Trump di applicare la politica della “tolleranza zero” separando i figli dai loro genitori immigrati, una nuova rivelazione mette sotto accusa quelle strutture al confine col Messico. A destare preoccupazione e a scuotere gli Stati Uniti è la notizia secondo cui la polizia Usa ha ricevuto dal 2014 almeno 125 denunce di abusi sessuali avvenuti in questi centri. A rivelarlo è un’inchiesta realizzata dall’associazione americana ProPublica, che parla anche di diverse altre violazioni nelle norme di gestione dei centri di raccolta. L’indagine di ProPublica è stata rilanciata dalla Cnn. Non è chiaro se i casi riportati nel rapporto interessino minori accompagnati dai propri genitori o no.
L’associazione di giornalismo investigativo no profit scrive di avere acquisito anche prove documentali di maltrattamenti e bambini scomparsi avvenuti in 70 dei circa 100 centri per migranti gestiti da un'agenzia del governo Usa. Documenti che si riferiscono anche agli anni dell'amministrazione Obama, appunto a partire dal 2014. Questi centri sono al centro dell'attenzione della stampa americana soprattutto da quando hanno iniziato a riempirsi non solo di minori effettivamente arrivati soli al confine ma anche di bambini che sono stati tolti ai genitori dalla polizia di confine. “La nostra attenzione è sempre per la sicurezza e il meglio di ogni bambino”, ha commentato il dipartimento della Sanità, spiegando che le autorità hanno il compito di occuparsene in modo responsabile e “con il massimo della cura”. “Se sei un predatore, questa è una miniera d’oro”, ha detto a ProPublica Lisa Fortuna, direttore del reparto psichiatri infantile del Centro medico di Boston.