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Usa, 3 uomini condannati per omicidio e scagionati dopo 36 anni di carcere: erano innocenti

Tre uomini arrestati nel 1983 e giudicati colpevoli dell’omicidio di un quattordicenne a Baltimora sono stati scarcerati dopo 36 anni di carcere. Non erano stati loro a uccidere l’adolescente. La magistratura ha riconosciuto l’errore giudiziario: il vero killer del ragazzo era un altro teenager poi morto nel 2002.
A cura di Susanna Picone
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Trentasei anni in carcere, più di quanti ne avevano quando sono stati arrestati. Trentasei anni in carcere, ma da innocenti. Arriva da Baltimora, nello Stato del Maryland negli Stati Uniti, la storia di un clamoroso errore giudiziario. Tre uomini sono stati scagionati e liberati dopo, appunto, trentasei anni di carcere perché innocenti. Quando erano solo adolescenti erano stati ingiustamente condannati all’ergastolo per l’omicidio di un quattordicenne, e solo di recente è stato dimostrato che quel delitto lo aveva commesso una quarta persona. I tre uomini accusati ingiustamente si chiamano Alfred Chestnut, Ransom Watkins e Andrew Stewart: tutti afroamericani, i primi due adesso hanno 52 anni, il terzo 53 e nessuno di loro era maggiorenne al momento dell’arresto. Erano tutti studenti di liceo quando finirono dietro le sbarre. Sono stati scagionati dopo che un giudice ha deciso di rivedere il caso per cui erano stati condannati, dopo che uno di loro aveva trovato nuove prove rilevanti tra i documenti della polizia. All’epoca del processo queste prove, che scagionavano di fatto i tre uomini che sempre hanno sostenuto la loro innocenza, non erano state mostrate agli avvocati della difesa.

A compiere il delitto era stato un altro studente – I tre uomini erano stati condannati per la morte di DeWitt Duckett, un quattordicenne che nel novembre 1983 era stato colpito da un proiettile al collo in un tentativo di rapina. Un omicidio, avvenuto mentre il ragazzo andava a scuola, che aveva fatto scalpore anche perché quel ragazzino fu ucciso solo per una giacca. Durante l’indagine iniziale la polizia ignorò le testimonianze di chi accusava un’altra persona, si trattava sempre di uno studente, che poi è morta nel 2002. "Oggi non è una vittoria – ha detto Marilyn Mosby, la procuratrice statale – ma una tragedia perché questi uomini si sono visti rubare 36 anni della loro vita".

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