Ucraina, pioggia di bombe nel giorno di San Nicola: così la popolazione si prepara al quarto Natale di guerra

Diverse persone sono rimaste ferite in molte regioni dell’Ucraina nel violento attacco militare che ha colpito il paese nel giorno di San Nicola, che coincide con la giornata nazionale delle forze armate. Mosca ha usato droni e missili, anche quelli ipersonici piovuti sulla capitale Kiev, costringendo nei rifugi sotterranei quasi tutto il paese.
La consuetudine dei russi di attaccare durante le festività non è stata disattesa nemmeno questa volta. In Ucraina si celebra San Nicola, nella tradizione locale è il giorno in cui ci si scambia i regali di Natale. Le vie delle grandi città, venerdì sera, erano piene di persone, i negozi aperti e il traffico intenso. A Leopoli sulla Prospectiva Svobody giovani e adulti compravano gli ultimi regali di Natale fino a ridosso del coprifuoco, a mezzanotte.
Missili e droni russi sono partiti all’1:22 ora locale e gli allarmi hanno risuonato nelle strade. Anche il Sindaco della città, Andriy Sadovyj, dal suo canale Telegram ha invitato i cittadini ad andare nei rifugi e a restarci. Complessivamente sono stati quattro gli allarmi antiaereo che si sono succeduti durante la notte, l’ultimo è cessato quasi alle 10 del mattino.
A Leopoli l’attacco è stato portato con i droni, ma la controaerea ha fatto il suo lavoro, abbattendoli tutti. È andata peggio altrove: tre feriti a Kiev, dopo sono arrivati missili supersonici e la popolazione si è rifugiata nelle stazioni della metropolitana; a Festiv la stazione ferroviaria è stata completamente distrutta; a Lutsk è stato distrutto un deposito alimentare; nella regione di Dnipro è stato ferito un bambino di 11 anni. Gli obiettivi russi sono state soprattutto le centrali elettriche, a Leopoli e Poltava ci sono state interruzioni di corrente, mentre le temperature scendevano sotto lo zero.
Si annuncia così il quarto Natale di guerra in Ucraina, mentre le trattative per un cessate il fuoco non fanno grandi passi avanti. Anzi. Alle buone intenzioni dei negoziatori ucraini corrisponde una intransigenza dei russi che rischia di far fallire le trattative.
Poche prima del massiccio attacco russo di questa notte, l’Ucraina ha fatto i conti con l’ennesimo scandalo legato alla corruzione. La SBU, i servizi segreti ucraini, hanno smascherato il tentativo di estorsione della deputata Hanna Skorokhod ai danni di un imprenditore. Grazie anche all’uso di telecamere nascoste piazzate negli uffici della deputata, gli agenti hanno scoperto la richiesta di 250 mila dollari ai rappresentanti di una impresa in cambio dell’emissione di sanzioni contro un’azienda concorrente.
Skorokhod aveva chiesto un anticipo di 125 mila euro sostenendo che avrebbe dovuto corrompere a sua volta altri funzionari pubblici. La deputata, eletta nel partito di Zelensky, “Servo del popolo”, sarebbe stata a capo di una vera e propria organizzazione criminale. Dopo i casi di Timur Mindihic e Andrji Yermak, quello della Skorokhod è l’ennesimo scandalo che tocca l’area di governo. C’è da dire che l’intervento di polizia, magistrati e militari che hanno portato alla luce gli scandali sulla corruzione è una novità per l’Ucraina, dove la corruzione dilagante ha sempre goduto di grande tolleranza da parte degli organi di sicurezza e della magistratura. L’impatto dei continui scandali indebolisce sicuramente la leadership di Zelensky, ma al tempo stesso la loro emersione, sebbene solo parziale, dà speranza alla società ucraina di poter uscire dal giogo infame delle tangenti che investono ormai anche la vita quotidiana.
Intanto a Leopoli, dopo la notte di allarmi, oggi si terrà una manifestazione contro l’aumento degli stipendi ai parlamentari votato nell’ultima legge di bilancio dalla Verchona Rada, il parlamento ucraino. La protesta è nata dall’appello della moglie di un militare e ha trovato l’adesione degli attivisti che si mobilitano contro la corruzione. “Aumentate gli stipendi ai militari, non ai deputati” chiedono gli attivisti.