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Guerra in Ucraina

Ucraina, cosa sappiamo sulla battaglia di Bakhmut: “Raggiunto il massimo livello di tensione”

Secondo Kiev la battaglia per Bakhmut avrebbe raggiunto il massimo livello di tensione: mentre la presidenza ucraina ha ribadito la volontà di continuare la difesa, le truppe russe perdono uomini e Evgheny Prigozhin, il fondatore del gruppo di mercenari Wagner, accusa: “Mancano munizioni, noi trattati come capri espiatori”.
A cura di Ida Artiaco
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Continua la grande battaglia per la conquista di Bakhmut, nel Donetsk, tra russi e ucraini. La cittadina, nella quale restano ancora circa quattromila civili, confinati in seminterrati senza acqua corrente, elettricità e gas, da settimane rappresenta il fronte più caldo della guerra in Ucraina.

Secondo Kiev, la battaglia per la città ha raggiunto in queste ore il massimo livello di tensione. Lo ha annunciato il comandante delle forze di terra dell'esercito ucraino, il colonnello generale Oleksandr Syrsky.

Perché la città di Bakhmut è così importante

Il luogo ha assunto un valore simbolico per Mosca che punta a conquistarla, mentre gli uomini di Kiev provano a resistere, con l'esercito ucraino che "rafforza" le sue posizioni, come fa sapere l'ufficio presidenziale. La sua, dunque, è una importanza più simbolica che strategica, che potrebbe far arrivare alle truppe russe il primo successo sul campo di battaglia dopo mesi.

"La caduta di Bakhmut non significherà necessariamente che i russi hanno cambiato le sorti di questa lotta", ha detto il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin nel corso di una visita in Giordania. "Quello che vedo – ha proseguito – è che i russi continuano a riversare un sacco di truppe mal addestrate e mal equipaggiate. E queste truppe stanno andando molto rapidamente incontro alla loro fine".

Gli ucraini a favore del proseguimento della difesa di Bakhmut

I vertici militari ucraini si sono espressi "a favore" del proseguimento "dell'operazione difensiva" e dell'ulteriore" rafforzamento delle posizioni dell'esercito a Bakhmut. Lo riporta una nota della presidenza ucraina indicando la valutazione fatta nel corso di una riunione con il presidente Zelensky dal capo delle forze armate ucraine, Valery Zaluzhny, e dal comandante delle forze di terra, Oleksandr Syrskyi.

Anche perché, secondo il domenicale tedesco Bild am Sonntag che riporta la stima del ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov, i russi starebbero perdendo centinaia di uomini al giorno. Il che è stato sottolineato anche dagli esperti dell'Istituto per lo studio della guerra.

"La guerra urbana a Bakhmut potrebbe degradare ulteriormente le già esauste forze miste russe, in modo simile a quello causato dal ritiro dell'Ucraina dalla linea Severodonetsk-Lysychansk, che ha di fatto posto fine alle operazioni offensive russe nelle regioni di Luhansk e Donetsk nell'estate del 2022", si legge nel rapporto del think thank americano.

Anche secondo gli 007 della Nato, per ogni soldato ucraino ucciso difendendo Bakhmut le forze russe pare ne abbiano persi almeno cinque, ha detto un funzionario alla Cnn.

Le accuse del fondatore del gruppo Wagner a Mosca: "Fame di munizioni"

Ma i problemi per Mosca non finiscono qui. Evgheny Prigozhin, il fondatore del gruppo di mercenari Wagner, è tornato a denunciare il mancato rifornimento di munizioni agli uomini schierati sul fronte di Bakhmut. Potrebbe trattarsi, ha detto nell'ennesimo post contro il ministero della Difesa, di "ordinaria burocrazia o di tradimento". I documenti per l'invio delle munizioni richieste a gran voce da Prigozhin sono stati firmati lo scorso 22 febbraio e avrebbero dovuto arrivare a Bakhmut il giorno successivo, ha riassunto denunciando che la maggior parte non sono state spedite.

I suoi uomini, ha aggiunto Prigozhin, temono di essere considerati come il capro espiatorio di una eventuale sconfitta in Ucraina. "Se facciamo un passo indietro saremo ricordati dalla storia come coloro che hanno fatto di più per perdere la guerra. E questo è precisamente il problema con la fame di munizione. Non è la mia opinione, ma quella dei combattenti. Cosa accadrà se le autorità russe ci vogliono mettere in mezzo, accusandoci di codardia?".

Prigozhin in un video pubblicato nel fine settimana ha anche aggiunto che "se ci ritiriamo ritira ora da Bakhmut, l'intero fronte crollerà".

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