Uccisero 14 iracheni: condannati per la strage 4 ex contractor Blackwater

Paul Slough, Evan Liberty e Dustin Heard passeranno i prossimi 30 anni dietro le sbarre, mentre Nicholas Slatten ci passerà il resto della sua vita. Si è concluso con tre condanne a 30 anni e una all’ergastolo il processo a quattro americani dell'azienda di sicurezza privata Blackwater responsabili della strage di 14 iracheni e del ferimento di altri 17, avvenuta nel 2007 a Baghdad. Il processo, con accuse che vanno dall'omicidio all'omicidio colposo, fino a reati relativi alle armi da fuoco, era iniziato a giugno dell'anno scorso. I quattro imputati erano stati dichiarati colpevoli lo scorso ottobre. All'ergastolo è stato condannato, appunto, il 31enne Nichols Slatten che sarebbe stato il primo ad aprire il fuoco avviando la strage di civili. Le altre tre condanne, per omicidio colposo, sono andate a Paul Slough, 35 anni, Evans Liberty, 32 anni e Dustin Heard, 33 anni. Tutti i condannati hanno annunciato ricorsi sostenendo di aver sparato per autodifesa in una città considerata tra le più pericolose del mondo.
La strage in Iraq – Il 16 settembre del 2007, Slough, Liberty, Heard e Slatten erano di scorta a un diplomatico americano e, ritenendo di essere sotto attacco, aprirono il fuoco nel centro di Baghdad facendo una carneficina. Secondo la difesa, poco prima della sparatoria c'era stata una detonazione vicina al luogo dove si trovavano i contractor della Blackwater, che ritennero quindi di essere caduti in un'imboscata. Il giudice Royce Lamberth, pur riconoscendo che quel giorno in Iraq i quattro americani furono presi dal panico, ha deciso di condannarli per i reati di cui sono stati giudicati colpevoli e di respingere sia gli appelli alla clemenza da parte della difesa sia la richiesta di infliggere loro una condanna particolarmente severa avanzata dall'accusa. Lamberth ha detto che “questi ragazzi si sono fatti prendere dal panico e questa è una cosa che non può essere perdonata da un tribunale che deve riconoscere la gravità del crimine commesso ed il numero delle vittime”.