Turchia, Erdogan senza maggioranza. Prima volta dei curdi in Parlamento

Dopo 13 anni ininterrotti al potere il partito islamico Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan ha perso la maggioranza assoluta in Parlamento turco. È un risultato storico, stando ai dati ancora non ufficiali, quello emerso dalle elezioni di ieri in Turchia. Un risultato che rappresenta un duro colpo per Erdogan che puntava a ottenere almeno i tre quinti dei seggi in Parlamento per sostituire il sistema parlamentare con quello presidenziale. Non è quello che è accaduto, con l’Akp che è stato scelto da circa il 40% degli elettori e non ha dunque ottenuto la maggioranza dei seggi (276) necessaria per formare un governo monocolore. Rispetto alle elezioni del 2011, il calo nei consensi per l'Akp è del 10 per cento. Grande risultato, invece, per l’Hdp che ha ottenuto circa il 13% dei voti: così per la prima volta nella storia della Turchia un partito curdo ha superato la soglia di sbarramento entrando in Parlamento.
Possibile coalizione in Turchia – Per l'Hdp ha parlato il deputato Sirri Surreya Onder, uno degli esponenti più importanti del partito, che ha invitato alla prudenza: “Ringraziamo il paese che con questo voto ha sancito una vittoria per la pace, la giustizia, l'indipendenza e la democrazia. Ora non dobbiamo abbandonare i seggi, non è nostra intenzione festeggiare perché non vogliamo dare ai provocatori nessuna occasione per rovinare questo giorno storico”. Quello dell’Hdp è un esito di gran lunga superiore ai sondaggi realizzati prima delle consultazioni. Nella provincia di Istanbul, con oltre 1 milione di voti, il partito ha ottenuto il numero più alto di preferenze. In leggero calo i repubblicani del CHP, 25,3% contro il 26% di 4 anni fa, che conquistano il secondo posto, mentre i nazionalisti del MHP hanno ottenuto il 16,6% dei voti. Secondo l’agenzia di stampa Anadolu, l’affluenza è stata dell'86 per cento. Ora si dovrà formare un nuovo governo in Turchia ma dal momento che nessun partito dispone della maggioranza parlamentare la formazione di una coalizione risulta l'opzione più probabile.